Balistidi

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Balistidi

SOMMARIO

  • 2 EDITORIALE
  • 3 LA POSTA DEI LETTORI
  • 4 MAGAZIN
  • 6 A COLLOQUIO CON
  • 10 RARITA’
  • 12 REPORTAGE FOTOGRAFICO
    Coralli duri a polipo grande
    Daniel Knop
  • 18 BIOLOGIA
    Coralli duri a polipo grande
    Ambiente e generi
    Dott. Dieter Bockmann
  • 26 PRATICA
    I coralli duri a polipo grande
    e il loro mantenimento in acquario
    Daniel Knop
  • 34 PRATICA
    La riproduzione in acquario
    dei coralli a polipo grande
    Daniel Knop
  • 39 IL POSTER
    Il pesce chirurgo con la pinna a vela
    Delle Mauritius (Zebrasoma gemmatum)
  • 44 VIAGGIO
    Gàlapagos
    Sulle tracce di Charles Darwin
    Dott. Dieter Brockmann
  • 40 REPORTAGE
    Novità dal Progetto CORALZOO
    Morfologia e immunologia dei coralli
  • 46 PRATICA
    Uno dei più belli
    Paracentropyge multifasciatus
    Il pesce angelo zebrato nano
    Proff.ssa Dott.ssa Ellen Thaler
  • 55 RITRATTI D’ACQUARIO
    Uno scrigno pieno di gioielli
    Robert van Tilburg
  • 60 OGNI INIZIO E’ FACILE
    Le pagine per l’acquariofilo marino
    Principiante

EDITORIALE

Il tema principale di questo numero di CORALLI riguarderà questa volta i coralli duri a polipo grande, i cosiddetti “LPS”. Cosa sono però esattamente gli “LPS”? Quasi tutti gli acquariofili marini conoscono questa categoria acquariologica, ma fino ad ora non è mai stato definito con precisione quali coralli comprenda effettivamente. Nei generi Euphyllia o Trachyphyllia il compito è semplice, per molti altri invece la questione si complica sensibilmente e per tale ragione in questo numero vogliamo cercare di dare una definizione più precisa al concetto di “LPS”. Sicuramente per i ricercatori non è significativo dividere i coralli secondo la grandezza dei polipi e suddividerli in categorie, seppure qualche anno fa, nel caso dei generi ricchi di specie quali Acropora e Montipora, sia stato fatto proprio questo da un notissimo tassonomo australiano. La scienza si interessa primariamente alle relazioni di parentela tra le specie, e la suddivisione in base alla grandezza dei polipi non ha alcuna importanza. Per gli acquariofili, ad ogni modo, queste categorie non sono prive di significato. Da qualche punto di vista, infatti, sono in relazione anche con le necessità ambientali dei coralli, e pertanto questa ripartizione acquariologica può aiutare a migliorare le condizioni di mantenimento.
Nel complesso i coralli offrono ancora molto spazio alle scoperte. Ciò vale anche per le modalità di crescita e la loro dipendenza dai fattori ambientali. Un gruppo di ricercatori operanti nel comparto acquariologico dell’Europa centrale sta tentando attualmente di studiare meglio queste relazioni, e in tal senso vengono alla luce diverse sorprese. La capacità di un polipo corallino di percepire una specie compagna geneticamente estranea è apparentemente molto più complessa di quanto fino ad ora supposto.
Il Marine Aquarium Council (MAC) si occupa degli esseri viventi marini in modo del tutto diverso, perché questa organizzazione cerca di migliorare il percorso dei coralli e dei pesci corallini, dalla raccolta negli ambienti naturali attraverso esportatori, grossisti e dettaglianti fino all’acquariofilo, e in particolare cerca di diffondere nozioni su una attività conservativa. In questa direzione, durante gli ultimi anni, si sono avute difficoltà che per il MAC ultimamente hanno rappresentato una minaccia per la sua stessa esistenza. Molti acquariofili lo hanno notato dal fatto che la rubrica all’interno della rivista, con la quale davamo regolarmente all’organizzazione la possibilità di informarci circa il suo operato, era improvvisamente scomparsa. L’informazione è necessaria, soprattutto quando una organizzazione dipende dall’appoggio di moltissime singole persone. Per questa ragione l’intervista in questo numero vuole contribuire a rendere maggiormente trasparenti tali relazioni, in particolare per quanto concerne le future prospettive del MAC.
Nel XVI secolo erano note come le “Islas Encantadas”, le “isole incantate”, perché a causa delle intense correnti i navigatori avevano l’impressione che cambiassero continuamente la loro posizione. Durante il XVII secolo diventarono il rifugio preferito per i pirati, nel XIX secolo seguirono i primi insediamenti permanenti umani, e alla fine nel XX vennero trasformate in una colonia penale. Le isole Galàpagos hanno avuto una storia movimentata. Nel frattempo, nel vero senso della definizione, è possibile chiamarle nuovamente le “isole incantate”; a causa della loro inestimabile ricchezza di specie, infatti, non rappresentano soltanto un laboratorio sul campo della ricerca naturalistica, ma anche un parco naturale e da tre decenni addirittura un patrimonio naturale mondiale dell’UNESCO. Una ragione sufficiente per dare un’occhiata ravvicinata alla sua fauna.

Buona lettura