Ascidie di Mare

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Ascidie di Mare

SOMMARIO

2          EDITORIALE

3          MAGAZIN

8          A COLLOQUIO CON…

12       RARITA’

16       REPORTAGE FOTOGRAFICO

Ascidie di mare

Daniel Knop

24       REPORTAGE

Nozioni sulle ascidie di mare

Daniel Knop

28       PRATICA

Il mantenimento delle ascidie di mare

Daniel Knop

36       IL POSTER

Il pesce pennacchio del Mar Rosso

(Heniochus intermedius)

41       RITRATTI D’ACQUARIO

Come in vacanza

L’acquario di Jens Kallmeyer

46       VIAGGIO

Alla ricerca delle particolarità

ddell’Oman

Dott. Horst Moosleitner

52       PRATICA

Parte 2 La trilogia dell’azoto

I nitriti un prodotto intermedio tossico

Beate R. Selner e Burkhard Ramsch

56       REPORTAGE

Al contrario: i pesci coltello

Proff.ssa Dott.ssa Ellen Thaler

61        OGNI INIZIO è FACILE

Le pagine per l’acquariofilo marino

Principiante

EDITORIALE

Le ascidie marine compaiono occasionalmente sulle rocce vive dell’acquario marino, ma solitamente ben presto scompaiono. Questo fenomeno viene considerato più o meno come una “regola naturale acquaristica”; questi filtratori non sono pertanto mantenibili in acquario, questo è lo stato dei fatti. Questi e molti altri organismi non simbiotici molto interessanti vengono ritenuti come una sorta di potenziale futuro dell’acquariologia corallina di barriera: prima o dopo sicuramente si riuscirà a mantenerli in modo permanente e a riprodurli…
Se si osserva la cosa più da vicino, si capisce che questo futuro è già arrivato: già oggi siamo in possesso dei mezzi e delle possibilità per far insediare nell’acquario molte specie di ascidie e altri filtratori. Siamo sostanzialmente in grado di sviluppare acquari di barriera con caratteristiche di occupazione completamente diverse rispetto a quanto avviene mediamente oggigiorno. In tal senso, da un punto di vista acquaristico ci attendono molte novità e grandi avventure. Per realizzare tutto ciò dobbiamo solamente variare le condizioni ambientali che ricreiamo in acquario. Ne vale la pena, perché la prospettiva è un acquario di filtratori con ascidie di mare e diversi altri organismi che si nutrono filtrando, come le variopinte spugne, i coralli molli, i gorgonacei e altro. Il fatto che le ascidie di mare si sviluppino sulle rocce vive da forme perenni, comprova che in acquario esse sono sostanzialmente mantenibili. Nei casi normali, tuttavia, manca qualcosa di cui hanno bisogno, sicché la loro popolazione ben presto regredisce. Soltanto in alcuni punti del sistema dell’acquario, dove sono presenti condizioni insolite, come per esempio nella vasca del filtro, si sviluppano talvolta degli insediamenti permanenti, come mi hanno confermato in base alla propria esperienza anche il prof. Sanjay Joshi della Pennsylvania (USA) o il dott. Holger Kraus di Costanza. Gli articoli relativi al tema principale di questo numero sono riferiti a questi affascinanti animali e alle loro necessità, cercando di fornire consigli per migliorare le condizioni di mantenimento, per far sì che le ascidie di mare nell’acquario di barriera da eccezione diventino prima o poi la regola. Per l’appassionato di invertebrati tra gli acquariofili di barriera c’è ancora molto da scoprire e sviluppare. Con questo numero di CORALLI vogliamo cercare di stimolarne la curiosità.  Il concetto di “nutrizione” nel caso dei filtratori non comprende unicamente l’alimento stesso, ma anche la corrente d’acqua. Quando si tratta di mantenere nell’acquario degli organismi non simbionti, la somma dei fattori dell’approvvigionamento dei nutrienti e del movimento d’acqua è la chiave per il successo.
Lo dimostra anche che l’acquario del dott. Jens Kallmeyer dominato dai coralli azooxantellati che vi presentiamo in questo numero. Al suo interno, infatti, si sviluppano variopinti gorgonacei in modo fino ad ora insolito. La specializzazione di una vasca di barriera verso determinati abitanti con particolari necessità ambientali, compreso l’equipaggiamento tecnico e gli occupanti, rinunciando a molti degli animali solitamente mantenuti, sembra aprire la porta al successo nella cura di vari organismi che prima d’ora erano definiti come non allevabili in acquario.
Sotto un certo aspetto questo vale anche per i pesci coltello, le “asticelle secche”, come li definisce la proff.ssa Ellen Thaler. Questi pesci non si sottraggono alla vista del loro allevatore attraverso un adattamento cromatico, come molti altri organismi marini, ma percorrono al contrario una strada insolita: sono sottili come il coltello a cui devono il nome, e da una determinata direzione di osservazione risultano praticamente invisibili. Se li si osserva di fianco, si riconosce bene il profilo, ma una leggera rotazione sul proprio asse corporeo è sufficiente ai pesci coltello per rendersi quasi invisibili ad ogni osservatore. In una comune vasca di barriera sono considerati abitanti generalmente delicati e poco durevoli. Se però si soddisfano le loro necessità in un acquario specializzato, possono svilupparsi in modo eccezionale raggiungendo una ragguardevole età.

Buona lettura