Sale Marino

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Sale Marino

SOMMARIO

  • Focus 4 Resistere!
  • 6 Magazin
  • 8 Rarità
  • 10 Argomenti principali Sale marino
  • 18 Nozioni sul sale marino
  • 26 Quello che si deve sapere sul sale
  • 35 Poster L’ascidia di mare dorata
  • 40 Viaggio I selvaggi tesori subacqueo della Giamaica
  • 46 Reportage La formazione degli ibridi
  • 56 Ritratti d’acquario Un acquario di lusso per l’ufficio
  • 60 Reportage La ricerca “Nemo” a Brema
  • 64 Reportage Lo stolonifero Phenganax-parrini
  • 68 Ogni inizio è facile I fosfati e la loro misurazione
  • 96 Anteprima

EDITORIALE

“ Il sale è come la salute, ci si pensa solo quando manca!” C’è qualcosa di vero in questa affermazione anche se non è del tutto esatta. Il sale, infatti, si fa notare anche quando è troppo. Non solo nel cibo, ma anche nell’acquario. Proprio in tal senso un eccesso o una carenza risultano dannosi ai fini della salute; la quantità giusta per l’acquariofilo, o per il padrone dell’acquario, come lo denominava Konrad Lorenz, la decide il successo o il fallimento. Per milioni di anni i precursori degli animali marini attualmente viventi si sono abituati a determinate concentrazioni di tutti i minerali disciolti, che comprendiamo sotto la definizione di sale marino. Le sostanze caratterizzano l’elemento nel quale vivono i pesci corallini e gli invertebrati. Nel caso del sale marino in acquariologia non si tratta però solo della quantità. In tal senso, mi ricordo come fosse oggi di una acquariofila eccessivamente pragmatica che alcuni anni fa mi consultò per un aiuto. Le erano morti diversi coralli molli che aveva introdotto nel suo acquario marino che aveva allestito qualche settimana prima. Lithophyton, Sinularia e altri, tutti esemplari di riproduzione sani e robusti, provenienti da una moltiplicazione per via vegetativa, si ritirarono fino a diventare dei grumi poco appariscenti, produssero secrezioni vischiose e si degradarono nell’arco di pochi giorni. Da cosa poteva dipendere? Alghe silicee, nitriti, un valore di pH elevato? Nessuna traccia. Anche la temperatura, la densità salina e altri parametri erano nella norma, come avevo verificato, e la tecnica acquariologica era semplice, ma sostanzialmente corrispondente ad un normale equipaggiamento. Mentre richiedevo ulteriori dettagli e stavo ragionando con attenzione sulla causa del problema, ebbi l’aiuto del marito che era nelle vicinanze. Fu lui a fornire le indicazioni decisive: “devi però aggiungere che hai allestito l’acquario con sali da bagno”. Si trattava di uno scherzo? Effettivamente no! Invece di utilizzare una buona miscela di sale marino, per ragioni di costo aveva impiegato un sale da bagno che aveva in casa. Dopotutto un sale vale l’altro, o no? No niente affatto…