Coralli Nr.15 (Marzo – Aprile 2003)

GAMBERETTI PISTOLERO

15

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Gamberetti Pistolero

SOMMARIO

  • EDITORIALE
  • LA POSTA DEI LETTORI
  • MAGAZIN
  • A COLLOQUIO CON…
  • LO SPECCHIO DEL WEB
  • RARITÀ
  • REPORTAGE FOTOGRAFICO
    Gamberetti pistolero
  • REPORTAGE
    Pistoleri sotto ai riflettori
    Daniel Knop
  • PRATICA
    Veri tiratori
    II gamberetti pistolero della famiglia Alpheidae
    Prof.ssa Dott.ssa Barbara Schmitz e Daniel Knop
  • PRATICA
    Gamberetti pistolero e ghiozzi simbionti
    Osservazioni e considerazioni
    Prof.ssa Dott.ssa Ellen Thaler
  • PANORAMICA
    Specie Alpheidae tropicali dalla vita simbionte
  • IL POSTER
    L’anemone dalle palline bianche
    (Corinactis sp.)
    Daniel Knop
  • VIAGGIO
    Mabuhay ang Pilipinanas
    Benvenuti alle Filippine
    Ulrike e Uwe Rzeha
  • AMERICAN REEFKEEPING PERSPECTIVES
    Prof. T. Siegel
  • PRATICA
    Alghe Nori – un valido mangime per pesci
    Monica Kropf
  • PRATICA
    Il sobillatore
    Brevi esperienze con un pesce istrice
    Prof.ssa Dott.ssa Ellen Thaler
  • RITRATTI D’ACQUARIO
    Il malfattore
    Sven Hildebrand
  • REPORTAGE
    Pesci del Mar Rosso
    Ewald Lieske
  • OGNI INIZIO E’ “FACILE”
    Le pagine per l’acquariofilo marino principiante
  • CONSIGLI E TRUCCHI
  • BIBLIOTECA

EDITORIALE

Immaginatevi di entrare in una stanza nella quale è presente un acquario. In questa vasca si trova un anemone Bartholomea annulata, non molto diversa da un sovradimensionato anemone di vetro. Proprio nel momento in cui varcate la porta, l’anemone si ritira “spaventato” sotto ad una roccia. La prima volta si pensa ancora ad un caso. Ma tutto ciò è riproducibile, ed è replicabile a piacimento, come ho potuto stabilire con sorpresa. L’anemone vive in un piccolo acquario, collocato in un ambiente separato, predisposto per riprese di film e fotografie. Ma come fa questo anemone “privo di vista”, che per via della sua semplice fisiologia non ha la possibilità di percepire visualmente il suo ambiente circostante, ha scoprirmi, quando entro nella stanza? Per svelare questo segreto, è necessario dare una occhiata sotto al disco boccale dell’anemone, perché è lì che si riconoscono due piccoli e straordinariamente graziosi gamberetti pistolero del genere Alpheus, che conducono la loro esistenza simbionte. Le antenne striate di rosso e di bianco si confondono tra i tentacoli a bande, mantenendo il contatto con l’attinia. Appena un potenziale nemico si avvicina i minuscoli Alpheidi si precipitano velocemente sotto ad una roccia protettiva. L’improvviso movimento nei suoi dintorni, scatena anche nell’anemone una reazione di fuga, che si ritira a ritroso sotto la copertura. Sono felice di essere riuscito a predisporre, per le riprese filmate e fotografiche, di alcune comunità viventi formate da gamberetti e ghiozzi o da gamberetti ed anemoni. La cosa è tutt’altro che semplice; non sempre si ha l’opportunità di reperire presso un importatore una determinata specie di gamberetto pistolero, e neppure è facile procurarsi da un rivenditore specializzato un anemone o un ghiozzo simbionte adatto. Ma tanto più durante le ultime settimane ho avuto a che fare con questi gamberetti pistolero, tanto meno riesco a capire perché le cose stiano cosi. Per quale ragione queste strette comunità viventi di animali marini, dipendenti l’uno dall’altro, vengono strappate per il commercio acquariologico? Perché sono offerti separatamente, con la conseguenza che solo difficilmente potranno ricongiungersi nell’acquario? Dopo tutto da un punto di vista acquariologico dovrebbe essere scontato che in commercio i gamberetti pistolero vengano sempre offerti insieme al loro partner di simbiosi! È una richiesta che dovrebbe essere indirizzata agli esportatori e prima ancora a coloro che effettuano le catture. Ma non solo nell’ambito di una simbiosi, la presenza di determinati altri animali rappresenta la chiave per un comportamento naturale ed armonico. La cosa vale anche per i pesci corallini, ad esempio per il mantenimento in coppia. Persino l’esistenza di individui estranei alla specie può essere importante: “una comunità di pesci ben ponderata ed armonica sembra realizzarsi piuttosto alla presenza di varie personalità di esemplari”, come sostiene l’etologa Prof.ssa Ellen Thaler nel suo articolo. La presenza di un pesce particolarmente grande, infatti, ha un visibile effetto sulla comunità rimanente. E tanto più si ragiona, tanto meno questa osservazione può sorprendere, perché in sostanza anche tra noi umani accade lo stesso. Tuttavia la creazione di una armonica comunità vivente in acquario presuppone sempre una sufficiente somministrazione di cibo. Può suonare banale, ma spesso questo aspetto viene trascurato, conducendo a innaturali comportamenti aggressivi tra conspecifici o tra diversi animali. Un Alpheus divorerebbe i suoi ghiozzi piuttosto che morire di fame, e una gran parte dei comportamenti di aggressività intraspecifica, che nei libri specializzati sono documentati come tipici delle varie specie, possono in realtà essere riconducibili a lotte indotte dalla fame e per la difesa del cibo. Anche nei pesci l’amore passa per lo stomaco, afferma Ellen Thaler. Pertanto la somministrazione abbondante e variegata di alimento dovrebbe essere vista come una sorta di hobby dell’acquariofilo di barriera. In questo modo, si rendono possibili delle affascinanti osservazioni comportamentali, perché quello che avviene è molto più di una sola assunzione di cibo, come potrete constatare nell’articolo di Monica Kropf sulle alghe Nori.

Buona lettura