Coralli Nr.17 (Luglio – Agosto 2003)

PESCI LIMA

17

Acquista la rivista
Leggi le condizioni di acquisto
Versione cartacea



Pesci Lima

SOMMARIO

  • EDITORIALE
  • LA POSTA DEI LETTORI
  • MAGAZIN
  • A COLLOQUIO CON…
  • RARITÀ
  • REPORTAGE FOTOGRAFICO
    Pesci Lima
    Prof.ssa Dott.ssa Ellen Thaler
  • REPORTAGE
    Il maestro dell’imitazione
    Paralutheres prionurus
    Il pesce lima mimo
    Prof.ssa Dott.ssa Ellen Thaler
  • REPORTAGE
    I pesci lima della famiglia Monacanthidae
    Prof.ssa Dott.ssa Ellen Thaler
  • REPORTAGE
    Fedeli a vita senza alcun tradimento:
    le specie Oxymonacanthus
    Prof.ssa Dott.ssa Ellen Thaler
  • REPORTAGE
    Una analisi motivazionale
    Come determinare un pesce lima
    Prof.ssa Dott.ssa Ellen Thaler
  • PANORAMICA
    I pesci lima
    Prof.ssa Dott.ssa Ellen Thaler
  • IL POSTER
    Il riccio puntaspilli blu
    (Asthenosoma ijimai)
    Daniel Knop
  • VIAGGIO
    L’affascinante Mar Rosso
    Kai Velling
  • AMERICAN REEFKEEPING PERSPECTIVES
    Prof. T. Siegel
  • PRATICA
    Immagini a fuoco
    Fotografia ravvicinata e macro nell’acquario marino
    Daniel Knop
  • REPORTAGE
    Terra in vista per un allevamento di coralli
    Daniel Knop
  • REPORTAGE
    Lo stagno di bassa marea
    Adattamento ad un ambiente estremo
    Dott. Lutz Gohr
  • RITRATTI D’ACQUARIO
    Tutto intorno un’ottima visuale
    Pieter van Suijlekom
  • OGNI INIZIO E’ “FACILE”
    Le pagine per l’acquariofilo marino principiante
  • CONSIGLI E TRUCCHI
  • BIBLIOTECA
  • NOVITÀ DAL MERCATO

EDITORIALE

I pesci lima fanno parte della famiglia Monacanthidae. La denominazione si riferisce alla mancanza del secondo aculeo dorsale, con l’aiuto del quale gli strettamente imparentati pesci balestra riescono ad erigere il primo. Nell’acquariologia marina di barriera i pesci lima hanno conseguito solamente una moderata popolarità, rendendo pertanto poco noto l’affascinante comportamento di questa famiglia. Alcuni pesci lima sono in grado di trasmettere ai loro conspecifici le variazioni dello stato umorale con l’aiuto di segnali cromatici. Una specie è in un certo senso il “camaleonte dei pesci corallini”, perché nel suo caso la variazione dei colori è così intensa e convincente, che i tassonomi vengono ingannati uno dopo l’altro. Ma sono anche altri gli appartenenti di questo astuto gruppo di pesci, ad essere provvisti di qualche trucco, non meno sbalorditivo. Imitare ingannevolmente i pesci velenosi, per essere al sicuro dai predatori? Nessun problema! Perfino la fedeltà a vita, con il sicuro riconoscimento del singolo individuo, non è un comportamento raro tra i pesci lima. Gli adattamenti all’ambiente sono nel loro caso ricchi di variazioni. A confronto la capacità di adattamento ad uno stagno di marea ha pretese ben più dure. Chi si decide per una esistenza in questo ambiente inospitale, sfugge certamente a molti predatori, ma in cambio il pedaggio richiesto è un adattamento ad un habitat estremo ed impietoso. Più che in quasi tutti gli altri biotopi di questo pianeta, il confine tra vita e morte è a stretto contatto, e similmente a diversi ambienti estremi, come ad esempio il deserto, anche qui sono richieste raffinate strategie. Chi pertanto fosse portato a sostenere che gli stagni di marea sono delle cavità fangose prive di vita, è completamente in errore. Anche chi metterà solo un piede in una di queste pozze di marea, verrà osservato da innumerevoli paia di occhi. Certo va detto che è necessario osservare con maggiore accuratezza per individuare i possessori di questi occhi, ma è straordinariamente affascinante riuscire a percepire le loro tecniche di sopravvivenza. Ciò non si verifica però solamente in uno stagno di marea. In ogni reef corallino si trovano degli habitat che richiedono un adattamento del tutto speciale, determinando una modificazione dei loro abitanti, influenzando addirittura lo sviluppo corporeo. Alcuni pesci mostrano un portamento talmente diverso da quello dei loro soliti simili, da portare quasi alla creazione di un nuovo concetto. I cavallucci marini costituiscono in questo senso un ottimo esempio, dato che il loro insolito nuoto e la particolare morfologia corporea, allontana da molti la concezione di pesce. Ma come si può apprendere durante una attenta immersione nel Mar Rosso, non sono solamente le modificazioni del portamento a far parte delle strategie di sopravvivenza dei pesci. Le innumerevoli comunità di diversi organismi, sono un segno dell’enorme ricchezza di idee della natura, quando si tratta di far fronte a problemi esistenziali. Dei crostacei che posizionano degli anemoni sul guscio di una lumaca di mare morta, per mimetizzarsi e per difendersi, sono un esempio che si può trovare anche nel Mar Rosso. Queste comunità presuppongono un adattamento comportamentale da parte di entrambi i partner, e talvolta questi animali sono perfino disposti a far entrare l’uomo nel rapporto di vita marina. Presso una stazione di pulizia nella barriera, dove i gamberetti liberano i pesci corallini dai parassiti cutanei, è possibile vivere questa esperienza, e questo comportamento è osservabile anche in acquario. L’enorme varietà di specie, che rende così avvincente una comunità di barriera, non è sempre facilmente esplorabile. Non è quasi possibile ottenere una completa visione di una classe di animali, e perfino la determinazione di una singola specie può costituire una impresa lunga e complicata. Nel caso dei coralli queste problematiche sono particolarmente evidenti, perché le caratteristiche di identificazione sono molto meno visibili rispetto ad altri gruppi di animali. Per rendere più controllabili queste difficoltà, almeno nei riguardi dei coralli duri, un noto tassonomo unitamente ai suoi collaboratori, ha prodotto un software interattivo per computer, che aiuta durante la determinazione specifica dei coralli duri. Maggiori informazioni sono disponibili in questo numero.

Buona lettura

Daniel Knop