Coralli Nr. 3 Free ONLINE Simbiosi

SIMBIOSI

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Simbiosi

2          EDITORIALE

6          MAGAZIN

13       INTERVISTA

16       REPORTAGE FOTOGRAFICO

Simbiosi ed altre comunità viventi

D. Knop

24       ALLEVAMENTO E RIPRODUZIONE

Osservazioni su ghiozzi simbionti

e i gamberetti “pistolero”

Cryptocentrus cinctus e Alpheus sp.

Proff.ssa Dr. ssa Ellen Thaler

26       REPORTAGE

I pesci pagliaccio e

le loro anemoni

A. Sever

29       REPORTAGE

Simbiosi ed altre comunità viventi

nell’acquario marino

D. Knop

34       REPORTAGE

La simbiosi dal punto di vista

degli studi comportamentali

Proff.ssa Dr. ssa Ellen Thaler

38       REPORTAGE

Quale anemone con quale

pagliaccio?

A. Sever

39       IL POSTER

Fiori marini Cerianthus spp.

D. Knop

43       VIAGGIO

Nel mare dei grandi pesci

Il Ningaloo-Reef in Australia

W. Fielder

50       PRATICA

Xenia-Coralli molli

nell’acquario di barriera

H. Schütte

54       AMERICAN REEFKEEPING PERSPECTIVES

Prof. T. Siegel

58       PRATICA

Ricci tropicali come divoratori di alghe in acquario

C. Schuhmacher

62       PRATICA

La somministrazione di calcio

in acquariologia marina

R. Sellner e B. Ramsch

74       CONSIGLI E TRUCCHI

EDITORIALE

La simbiosi e le altre comunità viventi costituiscono un tema affascinante. Anche le molteplici strategie di sopravvivenza che si sviluppano ai margini di questi comportamenti sono di indubbio interesse. Potrebbero essere versati fiumi di inchiostro per scrivere  i libri necessari a definire tutte le comunità marine, dato che quasi tutto il sistema della barriera è basato su una incredibile varietà di intricati rapporti di dipendenza. Più si scruta all’interno della barriera o dell’acquario, più comunità viventi vi si scoprono. In questo senso la fantasia della natura è veramente senza limiti. Durante gli ultimi preparativi di questo numero ebbi modo di notare nel mio acquario, come un riccio fosse letteralmente stato invaso da dozzine di ctenofori organismi imparentati con le meduse pelagiche,  che estroflettevano i loro due lunghi tentacoli alla ricerca del cibo trascinato dall’acqua, ritirandoli velocemente al minimo accenno di pericolo. Questa insolita comunità pare si sia sviluppata spontaneamente nell’acquario. Come reazione alla minaccia di predazione da parte dei pesci presenti nella vasca, questi organismi hanno colto “l’occasione” per insediarsi tra i sicuri aculei del riccio, piuttosto che tra le pieghe dei più comunemente occupati coralli molli. Mentre solitamente, negli acquari di barriera, grandi colonie di ctenofori hanno poche possibilità di sviluppo, questi esemplari pare abbiano individuato una nicchia particolarmente sicura. Se ambedue i protagonisti traggano vantaggio dalla convivenza è da stabilire. Sicuramente gli ospiti del riccio sfruttano al meglio tale situazione. Sembra infatti che, almeno per una parte degli animali possa svilupparsi una forma di adattamento all’organismo ospitante. In questo stretto rapporto si identifica la diversità tra concorrenza, simbiosi ed altre possibili convivenze. Nel caso dei coralli tuttavia, come dimostra il suo articolo, è necessario addizionare un fattore supplementare. Tornando agli ctenofori sopra menzionati, sarebbe interessante scoprire se la loro “attenzione” per il riccio è stata occasionale o se tale strategia possa essere riscontrata anche in altri abitanti con aculei. Nel caso, probabilmente il loro interesse si focalizzerebbe unicamente sulle specie con gli aculei più lunghi, che Claude Schumacher presenta nel suo articolo dedicato, potendo questi ricci offrire maggiori garanzie di sicurezza rispetto ai loro conspecifici dagli aculei più corti. Se questi minuscoli organismi riuscissero alla lunga a sopravvivere, allora avremmo scoperto una nuova affascinante comunità vivente da mantenere nei nostri acquari. I ricci sono di casa nella maggioranza degli acquari di barriera, svolgendovi un importante lavoro di contenimento della crescita delle alghe. Vederli sotto un nuovo punto di vista non sarebbe affatto privo di interesse. Rimane comunque da chiedersi come reagirebbero ad un massiccio insediamento di questi organismi opportunisti. Mancando predatori come Diademichthys lineatus che vivono tra gli aculei dei ricci Diadema, i minuscoli ed innocui ospiti potrebbero riprodursi a dismisura, indebolendo alla fine il loro stesso rifugio. In questo modo farebbero collassare l’intera nicchia ecologica.  Questo esempio ci dimostra quanto sottile ed impercettibile sia la relazione  tra i diversi organismi marini. Proprio questi rapporti e queste dipendenze trasformano gli abitanti del nostro reef domestico in un “insieme” che tanto ci affascina, offrendoci profonde possibilità di osservazione e riflessione.

 Buona lettura

 Daniel Knop