GRANDI ACQUARI
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Grandi Acquari
SOMMARIO
- 2 EDITORIALE
- 4 LA POSTA DEI LETTORI
- 5 MAGAZIN
- 9 MAC NEWS
- 10 A COLLOQUIO CON
- 16 RARITA’
- 18 REPORTAGE FOTOGRAFICO
Grandi acquari di barriera
Daniel Knop
- 28 Grandi acquari di barriera
Se ben progettati si è alla metà dell’opera
Torsten Luther e Daniel Knop
- 36 REPORTAGE
L’unica cosa certa è il cambiamento
La manutenzione a lungo termine di grandi acquari di barriera
Daniel Knop
- 44 REPORTAGE
80.000 litri di passione
ovvero un regno corallino
Joe Yaiullo
- 50 REPORTAGE
L’Atlanta Barrier Reef
Dott. Bruce Carlson
- 55 IL POSTER
Plotosus lineatus
Pesce gatto di mare striato
Werner Fiedler
- 60 VIAGGIO
Bali! Bali!
Proff.ssa Dott.ssa Ellen Thaler
- 66 PRATICA
Il gamberetto hawaiano rosso
(Halocaridina rubra) in acquario
Martin Reith e Till Deuss
- 70 PRATICA
Un gioiello per gli acquariofili di barriera europei
Ricordea florida
Andre Jonas e Marc Pawlak
- 74 RITRATTI D’ACQUARIO
Dal Mediterraneo ai tropici
Wilhelm Zimmermann
- 80 OGNI INIZIO È FACILE
- Le pagine per l’acquariofilo marino principiante
EDITORIALE
“Questa cosa non riesco proprio a comprenderla!”, affermava un uomo anziano mentre si accarezzava la barba bianca guardandomi e scuotendo decisamente la testa, indicando l’acquario di barriera che si trova nello studio di un amico dentista, del quale mi occupo insieme a mio figlio da un paio di anni. “Non lo capisco”. “Che cosa non capisce?”, gli chiesi con cautela, smettendo di pulire i vetri e voltandomi verso di lui. “Che cosa?”, disse l’anziano mentre attendeva pazientemente il suo turno nella sala di aspetto, “Mantiene questi pesci belli e colorati nell’acquario. Ma perché vi tiene anche delle piante di plastica?”. Appariva sconcertato e per un momento lo ero anch’io, fino a quando compresi che cosa intendeva dire: il vecchio uomo aveva appena visto per la prima volta, dei coralli vivi, e non sapeva cosa fossero gli alcionidi Sinularia sp. e Sarcophyton sp. che ondeggiavano nella corrente. Quello che conosceva a cui essi somigliavano di più erano delle piante di plastica, ritenendoli pertanto tali. Seguì quindi, accompagnata dallo sguardo dei pazienti interessati che attenevano di essere curati, una “spiegazione di base” della durata di circa due minuti, o più precisamente “un corso rapido” su coralli, alghe simbionti, reef, sbiancamento, protezione della barriera e così via, per quanto possibile in appena 120 secondi. L’espressione dell’uomo cambiò visibilmente e iniziò ad interessarsi seriamente ai dettagli. Anche gli altri pazienti nella sala di attesa appresero che l’acquario conteneva qualcosa di più dei soli “Nemo” e “Dory”. Tra me e me, mi chiesi come poteva essere possibile che al giorno d’oggi un uomo potesse vivere per sette o otto decenni sul nostro pianeta blu, senza mai aver visto un corallo vivo. D’altro canto, naturalmente, non tutti possono viaggiare verso i reef tropicali: nella vita, infatti, esistono costrizioni e limitazioni. Proprio in questo senso, mi diventò nuovamente chiaro quanto siano importanti gli acquari di barriera. Se le persone non vanno verso il reef, allora il reef va dalle persone. Si tratta di una mia convinzione, secondo la quale è essenziale allestire e mantenere dei grandi acquari di barriera, e anche delle vasche di dimensioni normali. In fin dei conti, come disse l’ecologo senegalese Baba DIOUM nel 1968 durante la sua conferenza in India: “Proteggiamo soltanto quello che conosciamo, conosciamo solo quello che riusciamo a comprendere, e comprendiamo unicamente quello che abbiamo imparato”. Per portare avanti una protezione dei reef su larga scala l’umanità deve conoscere di più le barriere coralline. Proprio in questa direzione gli acquari di barriera espletano una funzione assolutamente essenziale e insostituibile. Una funzione che certamente non possono svolgere le sfere di vetro presentate nel numero scorso, nelle quali viene messa a dura prova la robustezza dei gamberetti nani. Perfino le necessità di tali minuscoli crostacei devono essere considerate se li si vuole mantenere in acquario: è necessario comprenderle, disporre di nozioni sul loro stile di vita e sulle necessità ambientali. Tutto questo è possibile unicamente attraverso una preventiva informazione sull’ambiente naturale in cui gli organismi vivono. E proprio questo è uno degli aspetti positivi del nostro hobby. Anche se bisogna ammettere, in ogni caso, che un altro aspetto positivo sta nel poter godere della bellezza degli organismi marini, dopo tutto ci occupiamo di acquariologia marina soprattutto per il desiderio di apprendere. Quali animali potrebbero in questo senso essere più adatti del grazioso Ricordea florida, appartenente all’ordine dei corallimorfari? È veramente sorprendente che questo invertebrato straordinariamente facile da mantenere, che in aggiunta si moltiplica facilmente per scissione, in Europa fino ad ora sia arrivato in commercio solo raramente. Gli esperti di acquariologia marina Julian Sprung ed il suo socio in affari Danny Ramirez in Florida sono, ad esempio, talmente attratti da questo corallimorfario da denominare la loro casa editrice “Ricordea Publishing”, ed è certamente solo una questione di tempo prima che esso trovi numerosissimi estimatori anche da noi. Chi riesce ad appassionarsi per la bellezza, sopra e sotto l’acqua, non può fare a meno di recarsi nell’isola indonesiana di Bali. Sulla terra ferma, accanto alla magnificenza dei fiori tropicali, affascinano anche draghi e demoni che scacciano i fantasmi cattivi, e nell’acqua blu dei reef corallini sono presenti fantasmi buoni: una sconvolgente varietà di specie marine, spesso davanti al tipico sfondo scuro della sabbia lavica. Chi non si innamorerà dei reef corallini qui, non riuscirà a farlo in nessun altro luogo.
Ed ora una novità, la nostra rivista, pubblicata anche in Germania e negli Stati Uniti, è ora disponibile in Russia: il primo numero è già stato stampato, ed è stato immediatamente evidente che anche in questo paese moltissimi acquariofili marini sono interessati alla pubblicazione. In particolare nella metropoli di oltre dieci milioni di abitanti, Mosca, e a San Pietroburgo, l’acquariofilia marina è molto amata. Inoltre la redazione russa dispone di una ricca esperienza in questo campo. Mikhail Berezin e sua moglie Svetlana gestiscono da molti anni un grande negozio specializzato in acquariologia marina, forse il più grande della Russia. Con molta cura e attenzione per i dettagli, la loro attività si presenta nel cuore di Mosca, nelle vicinanze della Piazza Rossa. Anche noi facciamo i nostri auguri e auguriamo tanto successo alla nuova rivista.
Buona lettura