Coralli Nr.8 (Gennaio – Febbraio 2002)

ALGHE

8

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SOMMARIO

  • EDITORIALE
  • LA POSTA DEI LETTORI
  • MAGAZIN
  • A COLLOQUIO CON…
    Il Dott. Antonio Di Natale
    (Acquario di Genova)
  • LO SPECCHIO DEL WEB
  • RARITÀ
  • REPORTAGE FOTOGRAFICO
    Alghe
    Dr. Ingo Botho Reize
  • REPORTAGE
    Microalghe come ospiti cellulari negli animali marini
    Dr. Bruno Kremer
  • PRATICA
    Alghe moleste nell’acquario marino e relative contromisure
    Bernd Silbermann
  • PRATICA
    Alghe unicellulari come cultura nutrizionale per l’acquario di barriera
    Dr. Ingo Botho Reize
  • REPORTAGE
    Caulerpa Taxifolia
    Una decorativa alga verde minaccia l’ecosistema del Mediterraneo
    Dr. Ulrike Meyer
  • PANORAMICA
    Ottimi mangiatori di alghe per l’acquario marino
    Heiko Schutte
  • IL POSTER
    Il gamberetto forbice
    Stenopus
    Daniel Knop
  • VIAGGIO
    Il tesoro azzurro
    I reef dell’isola Roatán – Honduras
    Werner Fiedler
  • PRATICA
    Goniopora:
    un genere di corallo duro inmantenibile?
    Esperienze in acquario con le specie di Goniopora meno delicate
    Atakan Sever
  • AMERICAN REEFKEEPING PERSPECTIVES
    Prof. T. Siegel
  • RITRATTI D’ACQUARIO
    Sandro Mansutti
  • REPORTAGE
    Dall’idea alla realtà
    Allevamenti di coralli
    Daniel Knop
  • PRATICA
    L’acquario con filtraggio a fanghiglia
    Un nuovo metodo nell’acquariologia marina di barriera
    Dr. Francesca Geertsma
  • AMBIENTE E NATURA
    Un ecosistema in pericolo
    Sandro Mansutti
  • PROVATO PER VOI
  • BIBLIOTECA
  • NOVITÀ DAL MERCATO
  • CONSIGLI E TRUCCHI

EDITORIALE

Le alghe sono molto amate. Spesso mi è capitato di sentire da amici o conoscenti, principalmente di origine asiatica, mentre ammiravano un acquario con una rigogliosa crescita di Caulerpa, l’esclamazione “magnifico!”. Ma contrariamente a noi acquariofili aggiungevano con un senso di pregustazione: “Con i pomodori sono molto più buone”. L’ho constatato io stesso e lo posso confermare: salate e molto saporite, accompagnate dai pomodori sono molto meglio di un formaggio caprino. Per questo non bisognerebbe intendere il concetto di “mangiatori di alghe” in maniera troppo riduttiva; in molti paesi infatti le alghe che noi curiamo nei nostri acquari, fanno parte del menu di tutti i giorni. Mentre due decenni fa le alghe svolgevano un ruolo dominante negli acquari di barriera, pensiamo alle varianti marine dell’acquario di piante “olandese” con praterie di Caulerpa di un intenso colore verde, oggigiorno nel moderno acquario di barriera le macro alghe si vedono solo difficilmente. Nel frattempo i mangiatori di alghe, e qui mi riferisco a quelli degli ambienti vitali marini, sono diventati per l’acquariofilo quasi più importanti delle alghe stesse, dato che quest’ultime per via della concorrenza con quelle simbionti dei nostri coralli, non sono sempre ben viste negli acquari di barriera. Tuttavia manteniamo nelle nostre vasche queste alghe simbionti e allo stesso tempo molte specie di quelle calcaree, ed in questo modo le alghe giocano un ruolo primario anche nei moderni acquari di barriera. Ma il loro significato in futuro potrebbe accrescersi maggiormente, dato che solo da relativamente poco tempo si è a conoscenza della componente algale nell’alimentazione di moltissimi coralli non simbionti e filtratori. Come plancton vegetale, le alghe possono probabilmente contribuire a migliorare sensibilmente le necessità nutrizionali di molti animali marini d’acquario. Per questa ragione non ci siamo occupati nel presente numero di CORALLI solamente di macroalghe, ma abbiamo concentrato l’attenzione anche sugli organismi vegetali unicellulari e sulla loro riproduzione.Anche il plancton animale è importante per l’alimentazione dei coralli. Le esperienze di diversi acquariofili ci inducono a pensare che, per il mantenimento dei filtratori e dei coralli non simbionti, sia svantaggioso liberare con mezzi tecnici l’acqua dalle sostanze planctoniche, come riportato da Terry Siegel nella sua rubrica nel numero 7. A queste esperienze si può aggiungere anche il nuovo sistema acquariologico che abbiamo scoperto in California. Questo comprende infatti un “rifugio” con il quale si intende offrire in maniera mirata uno spazio a microrganismi animali, consentendone la vita e la riproduzione, in poche parole la produzione di plancton animale, ed il tutto con sorprendente successo. Comunque non è solo con una migliore alimentazione che il mantenimento in acquario dei coralli può progredire. Spesso dipende solamente dalla possibilità di evidenziare che alcune specie all’interno di un genere sono più adatte di altre per il mantenimento in acquario. Un esempio particolarmente adatto ci viene offerto dal genere Goniopora, che fino ad oggi ha riservato poca gioia agli acquariofili. Sembra che ci siano alcune specie di Goniopora che si sviluppano piuttosto bene in acquario, mentre altre degenerano velocemente. Questo dato di fatto potrebbe spiegare le “discutibili” affermazioni di alcuni acquariofili, che riportano di colonie particolarmente anziane di questo corallo nei loro acquari. Insomma non tutto ciò che suona strano deve necessariamente essere una “fandonia”. Si dimostra ancora una volta quanto sia importante uno scambio d’esperienze.

Buona lettura

Daniel Knop