Un acquario del tutto privo di pesci ha un aspetto alquanto singolare; si tratta di una cosa che sicuramente pensano tutti. Naturalmente un acquario di barriera pieno di vita pulsante è proprio quello che piace. Quando però, dopo un primo sguardo di ammirazione, non si scorge nessun labride pulitore ecco che tutta la meraviglia scompare. Sarebbe opportuno vedere almeno un pesce pulitore, già soltanto per il benessere di tutta la comunità ittica! A parte questo, la mancanza di pesci pulitori (come pure la mancanza di gamberetti pulitori) dimostra che si è tenuto conto poco o per nulla del bilanciamento dell’acquario di barriera. Contrariamente a tutti i pareri diversi i pesci pulitori si possono mantenere in quasi ogni acquario di barriera o di pesci nel quale possono esistere anche degli esemplari “normali”, ad eccezione naturalmente delle nano vasche, nelle quali non è ovviamente inseribile alcun pesce “normale”! Naturalmente è molto meglio mantenere due o più pesci pulitori: in natura e nel reef corallino, infatti, non sarà mai possibile osservarne uno solo perché addirittura gli esemplari che hanno da poco superato lo stadio planctonico nuotano già in due! Forse sarebbe il caso di considerare per prima cosa alcuni aspetti relativi al mantenimento dei pulitori, e osservare fino a che punto sia effettivamente possibile farli vivere in un acquario di barriera.

Primo aspetto: i pulitori infastidiscono le tridacne

Una doppia cucitura tiene meglio: un giovane pesce pinzetta viene servito da un labride pulitore con livrea giovanile (Labroides dimidiatus) e da un gamberetto pulitore dalle bande bianche (Lysmata amboinensis).

Lo fanno solamente quando sono estremamente affamati e cercano di compensare il loro deficit proteico. Nel reef non sarà mai possibile osservare un pulitore che si interessa di una Tridacna (si tratta di un’osservazione valida anche per molti altri pesci che hanno la fama di essere “danneggiatori di tridacne”! Questi molluschi non paiono avere un buon sapore). Oppure il pulitore può essere molto annoiato, e quale pesce intelligente “inventa” degli insoliti giochi, come per esempio “infastidire le conchiglie”. In questo caso un secondo pulitore può certamente rivelarsi un aiuto.

Aspetto due: i nostri pesci in acquario sono troppo“puliti”

Molti pensano che sui propri pesci non ci sia nulla da pulire, e che pertanto questi si sentirebbero infastiditi dai pulitori. Le cose non stanno affatto così! Inoltre, un’obiezione non è neppure il fatto che in acquario ci sarebbero troppo pochi pesci e che quindi il pulitore li importunerebbe eccessivamente. In una vasca di barriera è possibile osservare effettivamente che alcuni pesci fuggono alla sola vista di qualche pulitore. La causa è completamente diversa: molti additivi chimici che introduciamo nelle nostre vasche per il benessere dei nostri coralli paiono influenzare i pesci aggredendo il loro muco protettivo. Un simile ambiente è talmente “sterile” che anche i parassiti dei pesci hanno difficoltà a sopravvivere (questa è anche la triste ragione per cui i pesci che vengono trasferiti senza un lento adattamento da un “ambiente sterile” di questo tipo in uno meno “sterile” in poco tempo si ammalano!). La loro pelle sensibile, quindi, non tollera alcun pulitore. Per tutti coloro che dovessero mostrarsi scettici verso queste spiegazioni, uno sguardo all’interno di un florida stazione di pulizia nella barriera corallina eliminerà ogni dubbio: per esempio alle Maldive, durante alcune osservazioni compiute sul campo, presso Vilamendhoo. Di 70 pesci che nell’arco di due ore avevano visitato una “stazione di pulizia” doppiamente occupata, soltanto cinque avevano veramente “bisogno di essere puliti”. Tutti gli altri sono stati esaminati con rapidità (senza alcun punzecchiamento) o del tutto ignorati, nonostante si proponessero continuamente. Molto probabilmente, dal punto di vista del cliente in attesa della pulizia, si tratta di una misura precauzionale, una sorta di visita preventiva dal dentista (un pessimo esempio, perché essere puliti è piacevole!). In aggiunta, il fatto che questi pesci fossero più “sporchi” dei nostri in acquario è un ‘ipotesi a cui nessuno vorrà credere seriamente.

Aspetto 3: tutti i pulitori saltano dalll’acquario

Una coppia di labridi pulitori L. dimidiatus
mentre inizia il corteggiamento nuotando
parallelamente.

Certamente sono dei vivaci saltatori, ma solo quando vengono scacciati con aggressività da pesci non pronti al trattamento. Oppure, purtroppo, durante la fase riproduttiva. Dato però che depongono le uova sempre nello stesso punto, è possibile risolvere questo problema attraverso la sistemazione opportuna di un piccolo pezzo di lastra in acrilico. Del resto non c’è quasi nulla di più bello da osservare che una coppia di pulitori che ogni giorno proprio nello stesso momento inizia il corteggiamento deponendo le uova. In effetti, esistono veramente alcuni pesci che in acquario tollerano male un pulitore, e in questo caso entra in gioco di sicuro la mancanza di spazio, vale a dire la possibilità di sottrarsi al trattamento. Si tratta di pesci con evidente livrea punteggiata: pesci scatola, palla ed alcuni altri. Questi pesci esercitano effettivamente una forte attrazione sui pulitori, la livrea punteggiata pare avere l’effetto di un eccezionale “induttore di parassiti”. Perché invece i pesci palla nel reef si lasciano trattare volentieri dai pulitori? Forse questo ha a che fare con la loro salute, e con la pelle meglio protetta e pertanto meno sensibile. In questo senso è certamente opportuno ricordare che esiste tutta una serie di stretti parenti dei labridi pulitori (Labroides spp.), cromaticamente molto simili, ma tutti non veramente mantenibili a lungo in acquario a causa della loro specializzazione. Proprio il magnifico pulitore a doppia colorazione (L. bicolor) a causa della conformazione della sua mascella non è in grado di alimentarsi in modo diverso che trattando i suoi clienti di pulizia .

Segue parte 2