La tossicità dell’ammoniaca
Una intossicazione da ammoniaca in acquario si evidenzia come ogni altra intossicazione acuta, per esempio una da metalli pesanti: i pesci sono agitati, respirano affannosamente, si intrattengono vicino alla superficie o in quei punti dove arriva l’acqua fresca. In superficie cercano di arrivare all’aria, mostrano una colorazione sbiadita e spesso anche una comparsa di muco sulla pelle. Il bisogno di ossigeno degli animali aumenta, la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna aumentano, il sangue, a causa della crescente concentrazione di ammonio/ammoniaca, presenta alterazioni e il metabolismo energetico subisce dei danni. Che cosa rende l’ammoniaca così dannosa? La sua tossicità deriva da diversi fattori.
Se la concentrazione di ammonio/ammoniaca dell’acqua aumenta, oppure a causa di un valore pH più elevato, una parte dell’ammonio viene trasformato in ammoniaca e allora i pesci avranno problemi a liberarsi attraverso le branchie dell’ammoniaca presente nel sangue per espellerla dal corpo. Questa emissione avviene passivamente ma la concentrazione di ammonio nell’acqua deve essere ridotta. Se questo non accade, il sangue del pesce si arricchisce di ammonio e questo letteralmente si avvelena da solo. Più un pesce è sano e robusto, più a lungo riuscirà a resistere all’intossicazione; gli esemplari deboli o giovani come pure le larve diventano vittime molto più velocemente. Anche il tipo di mangime influenza tale processo: una eccessiva offerta di proteine incrementa questo problema, perché deve essere eliminata più ammoniaca prodotta da un aumento nella scomposizione proteica. Purtroppo le concentrazioni di ammonio, che in letteratura si rifanno all’effetto tossico dell’ammoniaca sui pesci, sono spesso poco indicative, perché solitamente mancanti di notizie sui valori di pH e temperatura e con questi dati una determinazione della componente di ammoniaca non è possibile. Un esempio: nel caso di giovani gamberetti Penaeus monodon è stata constatata una maggiore mortalità già ad una concentrazione di ammonio/ammoniaca oltre 0,02 mg/l (per 72 h), ma purtroppo mancano indicazioni sul valore di pH sicché non è calcolabile quanto azoto sia stato presente sotto forma di ammonio e ammoniaca. Schreckenbach (2008) indica un limite certo per i pesci delicati intorno a 0,006 mg/l di NH3 (ammoniaca libera) di inquinamento permanente, per esemplari robusti (salmonidi) 0,01mg/l, per altri di 0,02 mg/l. Nella letteratura acquariologica la problematica sull’ammoniaca viene trattata di regola solo in generale e non viene espressa in cifre. Le ragioni sono da ricercarsi nei metodi di misura imprecisi (fintanto che la concentrazione di ammoniaca può veramente essere misurata con regolarità), nonché in una inesatta valutazione chimica della problematica ammonio/ammoniaca.
Cosa fare se nell’acquario è presente ammoniaca?
Cambio parziale dell’acqua
La prima e più semplice soluzione per ridurre una concentrazione di ammoniaca elevata è il cambio parziale dell’acqua. In tal senso però è opportuno assicurarsi che il contenuto salino, il valore di pH e la temperatura corrispondano, perché altrimenti un abbondante cambio d’acqua in molti animali può causare la morte per shock. Se per esempio il valore di pH dell’acqua fresca è più elevato, questo può determinare nell’acquario una parziale trasformazione dell’ammonio in ammoniaca, e questa misura ausiliaria può peggiorare l’intossicazione. Inoltre ci si deve accertare che l’acqua marina fresca sia “maturata” per qualche giorno, perché durante i primi tempi dopo la preparazione è aggressiva, a causa dei radicali di cloro che si producono durante il processo di scioglimento del sale. In ogni caso, il pericolo costituito dai radicali chimici nell’acqua marina appena preparata può essere in parte ridotto attraverso l’aggiunta di catturatori di radicali, ma la migliore soluzione consiste nel predisporre abbastanza acqua “matura” per poterla utilizzare rapidamente in caso di bisogno. Un abbondante cambio dell’acqua in un sistema giovane e non ancora “rodato”, oltre ad arrecare danno agli animali, può indebolire la popolazione batterica del filtro biologico, sicché questa sarà in grado di ossidare meno ammonio/ammoniaca, cosa che può fare ulteriormente aumentare la concentrazione di ammoniaca.
Adsorbitori di ammoniaca
Per ridurre l’arricchimento di ammoniaca nelle buste di trasporto dei pesci, vengono talvolta utilizzati degli adsorbitori che legano l’ammoniaca in maniera da non farla concentrare nell’acqua. Se questi speciali adsorbitori vengono impiegati in acquario, attraverso regolari misurazioni, si deve verificare che non si siano saturati, in altre parole che siano ancora in grado di adsorbire. In caso contrario, infatti, si verificherebbe un rapido aumento della concentrazione di ammoniaca nell’acqua dell’acquario. Inoltre, come in tutti i processi di adsorbimento, andrebbero evitati cambiamenti del valore di pH, del contenuto salino e della temperatura, perché altrimenti si possono avere effetti tossici. La zeolite può ugualmente adsorbire l’ammoniaca e può trovare impiego nei casi di intossicazioni acute; la sua capacità, ad ogni modo, è generalmente inferiore agli adsorbitori speciali.
Segue parte 5