Concludiamo con questo articolo la serie dedicata all’ammoniaca e consigliando a tutti i nostri lettori una accurata verifica circa l’eventuale presenza di questo composto nell’acqua dei propri acquari.
In ogni caso, la soluzione migliore è ovviamente:
Evitare l’arricchimento di ammoniaca
Un arricchimento di ammoniaca in sostanza può essere ridotto o evitato in due modi: è possibile ridurre le sorgenti oppure si possono aumentare le rimozioni. Ridurre le sorgenti è possibile solo limitatamente, e ciò dovrebbe avvenire soltanto a scopo di trasporto. Come già si è osservato la cessione di ammonio/ammoniaca può essere ridotta per mezzo di una carenza nutritiva di qualche giorno. Anche dei tranquillanti possono trovare impiego allo scopo di ridurre il metabolismo e con questo la cessione di ammonio. Perfino una riduzione della temperatura può contribuire, sempre che gli animali non soffrano il freddo. In ogni caso, tutti i metodi per ridurre le sorgenti di ammoniaca presentano effetti collaterali che indeboliscono gli animali. È importante pertanto che gli animali trasportati per molto tempo siano sempre in ottime condizioni. Gli esemplari deboli e smagriti, nonché quelli appena nati, non dovrebbero mai essere trasportati. È altresì consigliabile una cura sverminante; certo gli animali robusti sono sostanzialmente in grado di resistere ai parassiti, ma dopo un trasporto indebolente ne cadono vittima con maggiore facilità. L’unica possibilità per l’acquariofilo di evitare un arricchimento dell’ammoniaca consiste in un sistema filtrante efficiente e commisurato alla popolazione dei pesci, che favorisca sia la nitrificazione sia l’ossidazione anaerobica dell’ammoniaca (“Anammox”).

I pesci possono evidenziare segnali di malessere già con ridotte concentrazioni di ammoniaca.
I materiali filtranti con ampie superfici colonizzabili (filtri percolatori, filtri a letto fluido, filtri a sabbia reversibili), che vengono intensamente attraversati dall’acqua, offrono per i nitrificanti dei buoni presupposti. I materiali filtranti debolmente attraversati (per esempio il letto sabbioso profondo “DSB”, il sistema Jaubert, i sistemi con filtro a fanghiglia, l’interno delle rocce vive), che richiedono condizioni microaerobiche o anaerobiche, favoriscono la anammox e la denitrificazione passiva, ma sempre con il potenziale rischio di processi fermentativi (condizioni anossiche) in caso di un eccessivo inquinamento dell’acqua. Una forte crescita di coralli e macro alghe, come pure i filtri ad alghe esterni, favoriscono l’assimilazione dell’azoto. Andrebbe sempre tenuto presente che tutti i sistemi filtranti biologici hanno bisogno di un periodo di rodaggio; la lunghezza di questa fase non è prevedibile e deve essere accompagnata da regolari misurazioni. Esistono solo alcune regole generali:
Più l’acqua è fredda maggiore sarà la durata dell’avviamento
Più elevato è il contenuto salino maggiore sarà la durata dell’avviamento
Il materiale filtrante e l’acqua dell’acquario avviati possono ridurre il periodo, ma non è possibile prevedere in che misura. Lo stesso vale per le cosiddette colture batteriche di avviamento
Sono assolutamente da sconsigliare le estreme pulizie della vasca con sostanze chimiche, ad esempio per preparare una nuova occupazione. In questo modo, infatti, vengono danneggiati i sistemi filtranti collegati, e i microrganismi lì presenti inquinano aggiuntivamente l’acqua della vasca. Se per ragioni di igiene un sistema deve essere disinfettato, l’acquariofilo dovrebbe sempre considerare che in tal modo il sistema di biofiltrazione inizierà nuovamente da zero.
Ogni occupazione deve essere attuata con cautela. Un improvviso aumento degli occupanti conduce spesso al collasso dell’intero sistema biologico. Questo vale anche per gli acquari avviati. La popolazione batterica deve potersi adeguare ad ogni variazione di carico. Dei rapidi incrementi di occupazione sono correlati a picchi di ammoniaca, e occasionalmente si verificano anche aumenti di nitriti. Se questi picchi sono troppo elevati, non sarà possibile evitare perdite. Soltanto quando la concentrazione di ammoniaca e nitriti si trova ad un livello non pericoloso, l’occupazione potrà essere gradualmente aumentata. Se una grande massa di pesci deve essere introdotta in una sola volta (per esempio nei grandi acquari o in acquacoltura), la vasca dovrebbe essere già rifornita settimane prima con la programmata quantità minima di mangime, per far sì che i microrganismi abbiano tempo a sufficienza per adattarsi e ridurre ad un livello non pericoloso il valore di ammoniaca e nitriti.
Se si verificano elevate concentrazioni di ammoniaca e le misure sopra citate non riescono a ridurle, la somministrazione di cibo deve essere drasticamente ridotta o talvolta sospesa. Il rischio di perdere degli animali a causa di una intossicazione da ammoniaca è sensibilmente maggiore delle conseguenze di una carenza di cibo.