Coralli Nr.23

PESCI SCORPIONE

23

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Pesci scorpione

SOMMARIO

  • EDITORIALE
  • LA POSTA DEI LETTORI
  • MAGAZIN
  • A COLLOQUIO CON…
  • LO SPECCHIO DEL WEB
  • RARITÀ
  • REPORTAGE FOTOGRAFICO
    Pesci scorpione
    Frank Schneidewind
  • REPORTAGE
    Osservazione sui pesci scorpione
    Compostamento e considerazioni
    Per il manntenimento in acquario
    Prof.ssa Doot.ssa Ellen Thaler
  • PANORAMICA
    I pesci scorpione
    Frank Schneidewind
  • IL POSTER
    La mela di mare
    (pseudocolocirus app)
    Daniel Knop
  • IL VIAGGIO
    Tipicamente caraibico
    Presso il secondo grande reef della terra
    Werner Fiedler
  • RITRATTI D’ACQUARIO
    Una riproduzione di masa di coralli in acquario
    Claudia e Jorg Griem
  • AMERICAN REEFKEEPING PERSPECTIVES
    Antony Calfo
  • VISITATO PER VOI
    Sea Life Centre Speyer
    Kriton Kunz
  • VISITATO PER VOI
    Sea Life Centre Berlino
    Kriton Kunz
  • AMBIENTE E NATURA
    Non solo Amazzonia
    Sandro Mansutti
  • REPORTAGE
    Viva Nemo
    Daniel Knop
  • REPORTAGE
    Vermi – utili o dannosi?
  • OGNI INIZIO E’ “FACILE”
    Le pagine per l’acquario marino principiante
  • NOVITA’ DAL MERCATO
  • CONSIGLI E TRUCCHI


EDITORIALE

Un “Pterois volitans”, disse Roger Moore alias James Bond, con tono convinto, e aggiunse: “I suoi aculei dorsali sono velenosi”. “Vedo che se ne intende” rispose Curd Jürgens nel ruolo di Karl Stromberg con voce ferma. Quasi nessuno spettatore rimase sorpreso dalla graziosa e scurrile creatura che planava attraverso lo schermo, visto che il pesce scorpione, che in questo film di James Bond interpretò un ruolo secondario, è noto a tutti. Anche i profani, che non hanno mai avuto un contatto con l’acquariologia marina o con l’ambiente della barriera corallina, conoscono questi pesci. Da cosa dipende poi tutta la loro notorietà? Potrebbe avere qualcosa a che fare con la singolare combinazione tra bellezza e pericolosità che caratterizza questi animali, delle peculiarità alquanto opposte che creano una certa attrazione. Ma nonostante il grande interesse suscitato dagli impressionanti pesci scorpione, sono poche le specie ad essere in genere veramente conosciute, e ne esistono molte più di quante normalmente si suppone. Occuparsi di loro più da vicino è affascinante, perché non si percepisce soltanto una straordinaria bellezza, ma anche dei modelli comportamentali sorprendentemente diversificati. È molto minore la simpatia provata dagli acquariofili verso i vermi, malgrado anche alcuni di loro, come i pesci scorpione, siano dotati di aculei velenosi. Con questo però le analogie sono già finite, dato che il maestoso veleggiamento degli Pterois, si potrà ricercare invano nei vermi tanto quanto la loro leggiadra bellezza, a dispetto di una ripresa ravvicinata di un verme di fuoco dei Caraibi (Hermodice carunculata) che può apparire incredibilmente estetica. In ogni caso, nella scala di apprezzamento di noi umani, i vermi si trovano molto più in basso dei pesci. In questo senso, non cambia molto le cose neppure la loro utilità, spesso sviluppata nell’ambiente marino attraverso il modo di vita. Per molti acquariofili i vermi costituiscono una spina nell’occhio, anche quando in realtà sono più utili che dannosi. Tra l’altro, è importante trasmettere alle persone una immagine più plastica possibile degli ambienti marini, e non solo di quelli tropicali, nei quali vivono i suggestivi animali tanto amati in acquariologia, ma anche dei mari temperati e freddi. Proprio questo, è quello che si sta cercando di fare nei Sea Life Centre, un gruppo di acquari pubblici, che riproduce gli habitat endemici fluviali e marini, rendendoli accessibili ai visitatori. Quale sia il significato politico ambientale di questa opera pubblica, si capisce già solo dal fatto che l’organizzazione Greenpeace ne fa parte. Sono però anche gli acquari pubblici con animali tropicali a guadagnare l’interesse della popolazione, dato che trasmettono ai profani, come i nostri acquari di barriera, una impressione degli affascinanti organismi marini favorendo l’inclinazione verso la protezione di questi ambienti vitali. Inoltre è possibile trovarvi i compagni di specie di “Nemo”, il pesce corallino dell’animazione computerizzata, che è riuscito ad entrare nei cuori di milioni di persone in tutto il mondo. (Comunque: non è stato poi Nemo, ma suo padre Marlin!). Non bisogna semplicemente acquistare un “Nemo” per poi allevarlo in maniera poco incline alla specie in un mini acquario. Bisogna ammettere però, che se un produttore di mangimi per pesci globalmente rinomato offre un “acquario con sensazionali extra sul film Nemo”, la cui confezione è decorata con un sopra dimensionato e raggiante pesce pagliaccio, diventa difficile immaginare che dietro a tutto questo si nasconda un acquario che si può trasformare in una vera e propria tomba. Che cos’è esattamente un confezionamento ingannevole? Questo fatto ricorda in qualche misura un filmato pubblicitario dello stesso produttore di mangimi, diffuso negli USA, con il quale si voleva descrivere passo, passo, l’allestimento di un acquario marino. Il filmato, dopo veementi proteste degli acquariofili marini, fu ritirato dal mercato. La ragione principale: era stato dimenticato di mostrare che nell’acqua è necessario anche aggiungere del sale! Inoltre, non era stato menzionato neppure un aerometro. Viva tutto quanto fa salire il fatturato, è forse una affermazione in questo caso alquanto deplorevole; dopo tutto l’industria acquariologica dovrebbe essere dalla parte degli animali. Ma rivolgiamo la nostra attenzione a qualcosa di più gratificante: la rivista CORALLI, infatti, è oramai presente fin dal novembre del 2000. Voi, gentili lettrici e lettori, ci siete stati fedeli per quasi quattro anni. La nostra rivista è ora diffusa in molti paesi del mondo, oltre che nella versione tedesca, infatti, è ora presente anche nella terza lingua: l’inglese. Per i nostri autori questo comporta il raggiungimento di una notorietà che va ben oltre i confini europei, diventando intercontinentale, una circostanza che farà certamente piacere ad ognuno di loro. Pertanto vi auguriamo di avere nel leggerla, perlomeno lo stesso piacere che noi abbiamo nello scriverla.

Buona lettura

Daniel Knop