Diffusione: Zoanthus sociatus è presente in tutto l’Indopacifico.

Descrizione: Questi polipi incrostanti, che rimangono di piccole dimensioni, sul substrato formano un sottile strato dal quale fuoriescono i polipi. Sono formati da una colonna corporea di forma conica che si estende nella parte superiore formando un disco boccale delimitato esternamente da una corona tentacolare. L’apertura boccale posta nel mezzo mostra una colorazione fortemente zoa1contrastante, che rende decisamente attraenti varie morfologie cromatiche. Occasionalmente i tentacoli contrastano nel colore anche con il disco boccale. Zoanthus sociatus si differenzia dai più grandi polipi incrostanti del genere Protopalythoa grazie ai tentacoli più corti che presentano una estremità arrotondata, mentre quelli delle specie Protopalythoa terminano sempre a punta. Di regola formano estesi gruppi di polipi, che a volte possono ricoprire anche enormi superfici rocciose. Come i rappresentanti di altri generi di polipi incrostanti, anche Z. sociatus non forma uno scheletro calcareo. Al suo posto i polipi secernono una secrezione alla quale aderiscono i sedimenti fini. Questi vengono ricoperti dalla cute esterna venendo così immagazzinati nella parete corporea e determinando un effetto stabilizzante. In questo modo si forma uno “scheletro sostitutivo” che rende possibile la chiusura dei polipi, ma non una loro rilevante contrazione.

Ambiente: Zoanthus sociatus vive principalmente nelle acque poco profonde, lungo le coste rocciose nelle zone intensamente illuminate, talvolta persino nelle aree soggette alla marea: questi polipi infatti sono straordinariamente robusti. Con una sufficiente illuminazione coprono il substrato in maniera talmente fitta che questo non risulta più visibile.

zoa2Mantenimento in acquario: Molti polipi incrostanti assumono come nutrimento le particelle fluttuanti grossolane, ma questo non vale per Z. sociatus. È pertanto insensato nitrire direttamente questi animali in acquario. La specie vive grazie ai prodotti delle sue alghe simbionti e l’assunzione delle sostanze disciolte. Zoanthus sociatus è estremamente facile da mantenere e pertanto è senz’altro un animale ideale per il principiante. Tollera malvolentieri soltanto le alghe patinose e filamentose. Negli USA le diverse morfologie cromatiche di questo gruppo di polipi sono molto apprezzate, e per quelle più rare vengono pagati prezzi anche estremamente elevati. Anche in Europa questi graziosi polipi stanno riscuotendo un successo sempre maggiore, ed è probabile che in futuro più acquariofili si dedicheranno ad una moltiplicazione mirata delle varianti cromatiche più attraenti di Z. sociatus, rendendole disponibili in gran numero. Generalmente è richiesta cautela nella manipolazione diretta dei polipi incrostanti, perché alcune specie sono altamente tossiche. Fino ad ora non sono disponibili specifiche conoscenze riguardo alla velenosità di Z. sociatus. Dal genere dei polipi incrostanti Palythoa i chimici hanno isolato la palitossina, che fa parte delle più tossiche sostanze naturali note in natura. Non viene prodotta dai polipi incrostanti stessi, ma da batteri che vivono al loro interno. La maggiore concentrazione di veleno è sempre presente quando i polipi producono le cellule uovo. Dopo essere entrati in contatto con i polipi incrostanti è opportuno lavarsi sempre accuratamente le mani con del sapone e in particolare evitare il contatto con gli occhi. I polipi incrostanti sono in genere organismi che in acquario possono svilupparsi come “Troiani”: tendono cioè ad una incontrollata moltiplicazione e ad una crescita invasiva. In ogni caso, questo potenziale è molto variabile tra le singole specie. Zoanthus sociatus in tal senso riserva raramente problemi. Rolf Hebbinghaus, anni or sono, ha riferito di una propagazione di massa in una grande vasca di barriera del Löbbecke-Aquazoo, ma oltre a questa non risultano quasi informazioni sulla diffusione invasiva di questa specie.