La corrente è uno dei principali presupposti affinché negli ambienti marini possa esistere un gran numero di specie. Anche in un acquario di barriera, comunque, si ha successo o meno secondo l’adeguatezza della circolazione dell’acqua.

Per le funzioni biologiche di un acquario di barriera la corrente è comunemente più indicativa rispetto a quanto accade in una vasca di acqua dolce. Questo dipende soprattutto dal fatto che una vasca di barriera sono mantenuti coralli, spugne e organismi invertebrati sessili che, diversamente dagli animali mobili, non possono raggiungere zone con nutrimento o determinate caratteristiche fisiche dell’acqua. Dipendono dal fatto che la corrente possa trasportare verso di loro il nutrimento e la circolazione dell’acqua eviti altresì la formazione di un “mantello” intorno al loro corpo nel quale si arricchiscono le sostanze che l’animale cede all’ambiente circostante, come la CO2.

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Quali importanti effetti ha la corrente sulla vita nel mare?

La corrente trasporta l’energia termica. Nel mare in questo modo il calore arriva dall’equatore verso i poli. In acquario, ad esempio, la corrente evita la separazione dell’acqua attraverso la risalita della parte più calda (riscaldata ad esempio attraverso il calore radiante di una lampada) e lo sprofondamento di quella più fredda. La corrente trasporta i gas disciolti (ad esempio ossigeno, CO2) e le sostanze nutrienti (ad esempio azoto, fosfato), disperdendole in mare secondo determinati modelli di circolazione. In acquario evita la formazione di zone povere di ossigeno. La corrente trasporta i sedimenti fini e il plancton, non solo il fitoplancton, ma anche lo zooplancton che, tra l’altro, è caratterizzato dalle larve degli animali marini. In questo caso, la corrente agisce come “motore” per la diffusione delle specie animali sessili e con questa la colonizzazione di zone lontane attraverso le larve dei coralli e di altri organismi stanziali. Attraverso varie tappe intermedie, in questo modo, sono raggiunte anche aree molto lontane, persino quando il trasporto delle larve per mezzo della corrente richiede tanto tempo da superare il limite di sopravvivenza di ciascuna specie larvale. La soluzione di questo mistero sono i cosiddetti “reef di percorso” che inizialmente costituiscono la meta primaria dove s’insediano le larve. In seguito i coralli che si sono sviluppati produrranno le loro larve che continueranno a essere trasportate dalla corrente. Attraverso la sequenza di varie “generazioni di coralli” vengono così raggiunte grandi distanze, presupponendo che nessuno di questi “reef di percorso” degeneri lasciando una lacuna che interrompe il trasporto delle larve. Se questo tuttavia accade, verrà meno lungo l’intero percorso seguente delle larve.

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Un nastro trasportatore globale

Analizziamo ora più attentamente le correnti dei mari del mondo. Come hanno origine? Sostanzialmente in mare si distinguono tre gruppi di correnti: continue, periodiche e intervallate. Le correnti continue collegano quattro dei cinque oceani e hanno come effetto uno scambio di acqua e calore. In questo modo si crea quello che è definito nastro trasportatore globale. La forza motrice è la differenza di temperatura e il diverso contenuto salino dell’acqua. Per questa ragione la fisica parla di “circolazione termoalina”: l’acqua calda è più leggera di quella fredda perché le molecole, quando sono riscaldate, si dilatano aumentando di volume pur non cambiando di peso. Le differenze di temperatura si producono soprattutto attraverso il differente irraggiamento solare dell’acqua, che dipende dal grado di latitudine e da altri fattori come ad esempio la formazione delle nuvole.

Segue Parte 2

Maggiori informazioni sull’argomento nel numero 77 di CORALLI