Le murene in mare sono molto più abbondanti di quanto si possa supporre a causa del loro stile di vita nascosto. Le murene serpente dei generi Anarchias e Uropterygius frugano non viste perfino i pertugi più minuti alla ricerca di qualcosa di commestibile. La murena zebrata (Gymnomuraena zebra) e quella fiocco di neve (Echidna nebulosa) tendono agguati ai granchi e ai gamberi incauti. Le murene dal muso lungo (Enchelycore spp.) e vipera (Echelynassa spp.) spingono la loro affusolata mascella in ogni fenditura per estrarvi i pesci dormienti con i loro lunghi denti. Le minuscole murene di Richardson (Gymnothorax richardsonii) sopraffanno in gruppo i più grandi pesci cardinale, e le specie di Muraena cornute si battono in duello con il loro pasto preferito, i grandi polpi. Al termine della catena alimentare si trova l’enorme murena reticolata (Gymnothorax favagineus) e quella gigante (Gymnothorax javanicus), perché a volte perfino dei giovani squali dalla punta bianca e i grandi pesci istrice ne cadono vittima. Le murene, comunque, non sono di casa solo tra le rocce dei reef corallini. In alcune foci di fiumi tropicali attende il Pampan (Strophidon sathete), lungo fino a 4 metri, immobile in attesa di quello che di commestibile la corrente porta in direzione dell’oceano. Le paludi salmastre di Sundaban, nell’India orientale, sono abitate dalla murena Gymnothorax tile, in grado di nuotare anche nelle acque più torbide, mentre l’affusolata murena leopardo (Gymnothorax polyuranodon) nuota partendo dal mare e si insinua per vari chilometri nei fiumi dell’Asia meridionale e dell’Australia.

Le murene Gymnothorax tile fanno parte delle specie che talvolta si spingono nelle acque dolci (nella foto una G. favagineus).

Le murene Gymnothorax tile fanno parte delle specie che talvolta si spingono nelle acque dolci (nella foto una G. favagineus).

Agli inizi dell’acquariologia marina le murene facevano parte dei pesci più mantenuti. Sono considerate a ragione piuttosto robuste e resistenti verso molte malattie frequenti, per esempio quella dei puntini bianchi (provocata da Cryptocarion irritans). Negli acquari di pesci allora molto diffusi, occupati da grandi animali, erano al posto giusto. Con l’avvento degli acquari di coralli duri e della moderna acquariologia di barriera, le murene diventarono più rare nelle vasche: il loro accentuato metabolismo e il conseguente inquinamento dell’acqua rendevano complicato il mantenimento dei delicati coralli, e la copertura necessaria per l’allevamento delle murene richiedeva una più intensa illuminazione, che non solo costava più denaro, ma aumentava anche la temperatura dell’acqua. Inoltre, la tendenza verso gli acquari di coralli duri era accompagnata da un ripensamento riguardo al mantenimento dei pesci: degli esemplari più piccoli e commisurati allontanarono i grandi pesci angelo e chirurgo dalle vasche domestiche di media grandezza. I piccoli pomacentridi e i ghiozzi mantenuti sempre più diffusamente avrebbero costituito per innumerevoli murene un gradevole arricchimento nutrizionale, e pertanto si rinunciò in larga parte al loro mantenimento. Sotto certi presupposti, però, le murene possono essere tenute in un acquario per coralli duri.

Ambiente

È molto utile osservare in natura l’ecologia e lo stile di vita degli animali, per poter offrire loro in acquario un ambiente adeguato. Le murene nel reef corallino fanno parte dei predatori più frequenti. Tra i pesci predatori, in base ad una ricerca scientifica, costituiscono circa il 40 % della biomassa. Ad ogni modo come subacqueo non le si scorge con tale abbondanza. La ragione sta nel fatto che le murene, al contrario dei pesci scorpione, delle cernie, degli sgombri, degli squali e di altri predatori, conducono una esistenza nascosta. La maggioranza degli esemplari non verranno mai scorti dai subacquei: alcune murene, soprattutto le specie più piccole, probabilmente non lasciano mai le fenditure rocciose, ed anche quelle zebrate saranno difficilmente osservabili del tutto fuori del loro rifugio. È possibile osservare in prevalenza le murene grandi mentre nuotano liberamente, perché queste hanno pochissimi nemici naturali.

Il mantenimento in acquario

Per prima cosa in acquario bisognerebbe offrire alle murene molte possibilità per nascondersi. Lo spazio per il nuoto viene sfruttato solamente durante la predazione e la ricerca del cibo, e questo in larga misura non accade nel mantenimento in acquario. Quali cavità per murene si presta innanzitutto una grande e stabile struttura di rocce vive, ma anche di materiale di barriera inerte o ceramica. Le rocce dovrebbero essere saldamente fissate tra loro (per esempio con dei fissa cavi o collanti appositi) e non dovrebbero poggiare sulla sabbia nella quale le murene si sotterrano perché questo comportamento potrebbe causare il crollo di tutta la costruzione. I “mucchi di rocce”, attualmente poco apprezzati, sono adatti per le murene purchè siano stabili e presentino fenditure di sufficiente ampiezza, e risultano sostanzialmente migliori rispetto ad una struttura rocciosa realizzata in maniera da franare alla rimozione di un componente. Anche le strutture artificiali vengono accettate come cavità abitative dalle murene, e più di un esemplare preferisce un tubo di PVC, una bottiglia di vetro pulita o un’anfora greca alle cavità di roccia della decorazione.

Molti invertebrati sessili, in particolare i coralli molli e i polipi incrostanti, sono ben mantenibili insieme alle murene (nella foto una Echidna nebulosa).

Molti invertebrati sessili, in particolare i coralli molli e i polipi incrostanti, sono ben mantenibili insieme alle murene (nella foto una Echidna nebulosa).

Murene e coralli

Le murene vivono in prevalenza nei reef corallini, ma non esclusivamente, come già si è detto inizialmente. Svariate specie sono diffuse nelle aree marine dove non esistono coralli costruttori di barriera, e anche specie che spesso sono collegate ai reef corallini, come per esempio le murene reticolate, si trovano di frequente al di fuori dai coralli tra le fenditure rocciose, negli impianti portuali o addirittura nei pressi delle foci salmastre dei fiumi. Altre specie di murene vivono frequentemente sui substrati sabbiosi o di ciottoli. Tra queste anche la murena nastro azzurro (Rhinomuraena quaesita), spesso mantenuta in acquario. Le praterie di piante marine con qualche blocco roccioso e caverna costituiscono un altro biotopo abitato da svariate diverse specie di murene. Pertanto non è assolutamente necessario mantenerle tutte in una vasca di coralli, per riprodurre il loro ambiente naturale. In ogni caso, i coralli rendono più interessante una vasca per murene, in particolare se l’animale vive molto nascosto. In una vasca di coralli con una elevata qualità d’acqua e una corrispondente illuminazione, le murene possono convivere senza problemi con la maggior parte degli invertebrati sessili. Delle modeste limitazioni a tale riguardo stanno nel fatto che i grandi esemplari, durante la somministrazione del cibo, possono spezzare i coralli con rami sottili, e che questi ultimi, nonché le rocce decorative, in queste vasche devono essere ben fissati. Molti anemoni di mare, al contrario, non sono del tutto adatti alla convivenza con le murene. Le specie di anemoni che devono essere nutrite, infatti, vengono spesso infastidite dai pesci predatori mentre le murene più piccole possono essere uccise dai grandi anemoni di mare.

Maggiori informazioni sull’argomento sono disponibili nel Nr. 55 di CORALLI

Segue parte 2