Vi vogliamo presentare l’acquario di questo nostro lettore con la descrizione del suo percorso di acquariofilo, dagli inizi ai sorprendenti risultati finali.

Inizio e primi ostacoli

L’inizio è stato comune a quasi tutti gli appassionati: già all’inizio l’interesse era rivolto a tutto quello che viveva nell’acqua e non trascorse molto tempo prima di iniziare una esperienza con  un acquario di acqua dolce. Come capita di frequente, la vista dell’acquario di un conoscente determinò la nuova strada. Le prime esperienze con l’elemento salato avvennero usando una vasca in eternit, che non rappresentava affatto un piacere per la vista. Il vetro inserito frontalmente perdeva acqua riservando non pochi dispiaceri. Pertanto, come molti altri, fu necessario pagare inizialmente un dazio. Le carenti conoscenze sulle necessità di mantenimento degli animali marini portarono a perdite di danaro piccole e grandi.

Vista frontale dell’acquario.

Vista frontale dell’acquario.

Esperienze mediterranee

In origine il mantenimento degli animali tropicali marini costituì  l’obiettivo dichiarato. A riservare però diverse soddisfazioni fu soprattutto un secondo acquario, popolato da invertebrati del Mediterraneo. Certiantidi, vermi tubicoli, paguri e gamberetti erano ospiti tanto affascinanti quanto grati, e da loro fu possibile apprendere molto della pratica acquariologica.

Una tecnica nuova

Dopo il successo nel mantenimento degli invertebrati nell’acquario mediterraneo, era giunta l’ora di tenerli insieme a dei pesci offrendo loro condizioni vitali tali da favorire il benessere di entrambi. Le enormi variazioni tecniche che negli anni passati hanno conquistato il mercato hanno certamente contribuito a far sì che un desiderio di questo tipo possa essere oggi sensibilmente più facile da realizzare rispetto al passato. Il grande progresso nel mantenimento dei coralli duri è derivato, suppongo, dall’introduzione di più efficaci sistemi di schiumazione, dall’utilizzo di reattori di calcio nonché dallo sviluppo di una migliore tecnica di illuminazione come quella che si ottiene con le HQI ed oggi con le T5 e i LED. Inizialmente la vasca era illuminata con delle lampade HQI e T5  perché sembrava che, attraverso la combinazione di diversi tipi di lampade, sia possibile ricreare uno spettro più favorevole, e perché con le lampade fluorescenti si riesce ad ottenere una migliore diffusione della luce fino nelle aree marginali della vasca. Dopo il cambio dell’illuminazione l’intensità cromatica dei coralli aumentò notevolmente, la prova migliore della qualità di questa tecnologia (anche se una parte del successo è sicuramente imputabile alla mirata riduzione del dosaggio degli oligoelementi ad appena il 25 % delle indicazione del produttore).

Un particolare del reef: pesci e coralli concorrono cromaticamente.

Un particolare del reef: pesci e coralli concorrono cromaticamente.

Sogni di coralli duri

In passato era già un immenso successo riuscire a tenere in vita dei coralli duri in acquario, oggi al contrario si tratta di ottimizzarne la crescita e la colorazione. All’inizio si pensava fosse un grande progresso quando una monocromatica Acropora marrone dopo molto impegno mostrava improvvisamente delle punte colorate. Nel frattempo il successo ha portato alla moltiplicazione di coralli duri (SPS e LPS) già da oltre dieci anni, e ho anche la loro colorazione è ottimale. La chiave del successo è dipesa in questo caso nel cauto dosaggio degli oligoelementi orientato secondo la necessità. Diverse specie di Goniopora sono presenti nell’acquario da oltre sei anni e sono state ottenute moltissime talee cedute ad altri acquariofili. Il successo con questi coralli considerati piuttosto delicati è riconducibile in particolare al dosaggio di fitoplancton e zooplancton prodotto autonomamente.

Allevamento marino

Dopo il successo nel mantenimento e nella riproduzione dei coralli duri, l’attenzione è ricaduta su una nuova sfida riguardante la riproduzione in acquario di pesci corallini e gamberetti. Il successo è stato ottenuto con buoni ratei di sopravvivenza, per Pterapogon kauderni, Pseudochromis fridmani e Thor amboinensis.

Attraverso la propria coltura di fito e zooplancton si riesce a fornire ai coralli condizioni di nutrimento naturali.

Attraverso la propria coltura di fito e zooplancton si riesce a fornire ai coralli condizioni di nutrimento naturali.

Scheda tecnica

Grandezza, volume, esistenza: 160 x 65 x 60 cm (L x P x A), ca. 620 l; vasca per talee 130 x 45 x 45 cm (L x P x A), ca. 260 l; dal settembre del 2005.

Coralli: Acropora carduus, A. echinata, A. granulosa, A. humilis, A. insignis, A. valida, Montipora digitata, Po­cil­lo­pora damicornis, P. elegans, Seriatopora ca­lien­drum, S. hystrix, Stylophora pistillata, S. subseriata, Goniopora stokesi, G. lobata, G. fructiosa, Alveopora ca­talai, Eu­phyl­lia divisa, Clavularia spp., Xenia spp., Fungia sp., Sar­co­phy­ton sp., corallimorfari blu.

Invertebrati non sessili: 5 x Lysmata debelius, 4 x L. wur­demanni, 2 x Stenopus hispidus.

Pesci: Zebrasoma flavescens, Z. xanthurum, 7 x Pseu­d­an­thias tuka, Pygoplites diacanthus, 7 x Zoramia lep­ta­can­tha, 4 x Pseudochromis fridmani, 2 x Synchiropus splen­­didus, Amphiprion ocellaris, 2 x Nemateleotris magnifica, 2 x Amblygobius guttata.

Illuminazione: 8 x 54 W T5 (Lampade fluorescenti: 1 x Os­ram 880, 2 x Osram 67, 1 x Aqua Blue Spezial, 2 x Coral Light New Generation, 2 x Fiji Purple); 6 x 54 W T5 (vasca per talee nel ciclo di quella principale).

Movimento dell’acqua: 3 x Tunze Stream regolabile (ca. 16.000 l/h flusso giornaliero, di notte ca. 12.000 l/h).

Trattamento dell’acqua: schiumatoio Schuran Jetskim 150. Apporto di minerali, manutenzione: cambio settimanale di 25 litri (con sale Tropic Marin “Pro Reef” e “Bio Actif” a rotazione; reattore di calcio Schuran Jetstream 1 durante il giorno, in aggiunta ai sali Balling; dosaggio giornaliero di oligoelementi secondo Balling (senza ferro) nel 25 % del dosaggio consigliato; inoltre, giornalmente ferro e iodio.

Alimentazione: per i coralli: zooplancton (Brachionus, copepodi, Moina salina), giornalmente un litro di di fitoplancton; per i pesci: 2 volte al giorno mangime congelato e secco a rotazione; una volta a settimana aggiunta di Tropic Marin Lipovit.

Valori dell’acqua: Temperatura: 25–16 °C; Nitrati: non misurabili ; Fosfati: non misurabili (Merck); dKH: 7–8°; Calcio: 420 mg/l; Magnesio: 1.300 mg/l; Valore di pH: 7,8–7,95; Densità: 1,023 (25 °C).