Il genere Berghia

Con questo articolo voglio attirare l’attenzione su di un nudibranchio del genere Berghia, una specie molto interessante e utile per l’acquariologia marina di barriera. Sicuramente nell’ambito della letteratura specializzata sono disponibili da tempo informazioni sulla riproduzione dei nudibranchi Berghia stephanieae (Berghia verrucicornis), ma dopo circa dieci anni dal loro ingresso in questo hobby non è sorprendentemente ancora quasi mai reperibile in commercio, giocando così solo un ruolo minore nella lotta agli anemoni di vetro. Al contrario dei nudibranchi del sottordine Aeolidacea di difficilissimo per non dire impossibile mantenimento, i Berghia non sono solamente attraenti, ma anche facili da allevare e da riprodurre. Non è però ancora tutto, perché la loro alimentazione si è specializzata in una specie animale che nei nostri acquari si trasforma regolarmente in una vera e propria piaga: gli anemoni di vetro del genere Aiptasia. Il genere Berghia è ampiamente diffuso nei mari tropicali e temperati. Le lumache, impiegate in acquariologia per il controllo degli anemoni di vetro, sono definiti comunemente Berghia verrucicornis (Costa, 1864). In ogni caso, sussistono ancora delle discussioni riguardanti il numero delle specie all’interno di questo genere e sul nome specifico. Le immagini di innumerevoli esemplari di Berghia stephanieae (Berghia verrucicornis) dell’Atlantico, dei Caraibi e del Mediterraneo non evidenziano soltanto differenti colorazioni, ma anche diversità morfologiche, ad esempio nella forma dei Rinofori e delle Cerata oppure nella presenza o meno di tubercoli o solchi; e perfino la forma delle loro uova è variabile. Non si può escludere che si abbia effettivamente a che fare con più di una specie. Nel Pacifico esiste una ulteriore specie di Berghia, che ugualmente si alimenta di anemoni di vetro: B. major. La maggior parte degli esemplari di Berghia offerti nel mercato acquariologico degli USA sono stati raccolti presso le Florida Keys (costa orientale).

Una piaga per ogni acquariofilo marino: gli anemoni di vetro del genere Aiptasia.

Una piaga per ogni acquariofilo marino: gli anemoni di vetro del genere Aiptasia.

Berghia stephanieae (Berghia verrucicornis)

Tutte le lumache illustrate in questo articolo appartengono a quel gruppo i cui rappresentanti vengono normalmente definiti Berghia stephanieae (Berghia verrucicornis). Nel corso dell’articolo per semplicità continuerò ad usare tale definizione. I Berghia verrucicornis adulti raggiungono una lunghezza di circa 25 mm, occasionalmente diventano anche più grandi. La loro schiena (lato dorsale) è coperto di attraenti appendici definite Cerata e che servono allo scambio gassoso, al metabolismo e alla difesa. Queste lumache divorando gli anemoni di vetro ingeriscono anche le alghe simbionti vive traendone un vantaggio, perché le immagazzinano nelle loro appendici dorsali. Ad ogni modo, non riescono a mantenere in vita a lungo questi unicellulari vegetali per sfruttarne permanentemente la fotosintesi. Per questa ragione devono reperire più volta la settimana, meglio ancora giornalmente degli anemoni di vetro da divorare. Se ne ottengono abbastanza una popolazione di Berghia è in grado di automantenersi generando continuamente giovani animali. Per via della loro vivacità riproduttiva e del prezzo elevato (qui negli USA un esemplare costa tra i10 ed i 30 Dollari US), sono dei buoni candidati per il mercato acquariologico.

Mantenimento in acquario

Due dei maggiori problemi nel mantenimento di questi nudibranchi consistono nella loro ridotta grandezza e nella predisposizione a cadere vittima di pompe, filtri, troppo pieni e di altre tecniche acquariologiche. In aggiunta le giovani lumache, dopo essere fuoriuscite dall’uovo, non sono visibili a occhio nudo per circa otto settimane. Gli animali disponibili in commercio in prevalenza non misurano più di 12 mm e sono ancora molto delicati. Per ambientarli bisognerebbe lasciare il sacchetto di trasporto per 20 minuti nella vasca per rendere possibile un protettivo adattamento della temperatura. In seguito si potrà aprire il sacchetto facendo uscire da soli gli animali. Tutto questo dovrebbe avvenire tenendo conto del loro stile di vita notturno. Naturalmente l’acqua dell’acquario deve essere matura, e non bisognerebbe sottovalutarne l’appetito. Sono, infatti, necessari centinaia di anemoni di vetro per riuscire a mantenere i primi mesi una coppia adulta di Berghia. Chi veramente volesse stabilire questi nudibranchi nel proprio acquario dovrà procedere sistematicamente. Personalmente, consiglio di isolare inizialmente i nuovi esemplari. A questo scopo si adatta ad esempio un refugium oppure una vasca da deposizione per pesci di acqua dolce fluttuante nell’acquario. Chi fosse intenzionato a riprodurre questi animali, non potrà fare a meno naturalmente di allevarli in una vasca apposita. Anche chi invece desidera solamente introdurli nel proprio acquario di barriera per decimare gli anemoni di vetro, dovrebbe all’inizio tenerli isolati per favorirne una buona acclimatazione. Durante le prime due settimane si collocheranno delle singole rocce coperte di Aiptasia nella vasca di isolamento fintanto che i nudibranchi non si saranno ambientati alle nuove condizioni acquatiche. Come sopra ricordato, è strettamente sconsigliabile rilasciare dei nuovi esemplari di Berghia direttamente nella vasca di barriera. Molti pesci corallini infastidirebbero i nuovi arrivati mordicchiandoli semplicemente per curiosità. Inoltre, la forte corrente potrebbe facilmente trascinarli nel filtro, nello schiumatoio o in un tubo di deflusso, prima che riescano ad ambientarsi e generare dei discendenti. Soprattutto se si considera il loro elevato prezzo di acquisto, diventa sensato mantenerli separatamente per qualche settimana, fino a quando non saranno in grado di produrre le uova. Con poca pazienza, da una coppia si possono facilmente ottenere 20, 50 o 100 esemplari, che possono poi essere impiegati per divorare gli anemoni di vetro nell’acquario. Un numero elevato è, infatti, necessario, perché nonostante il loro cospicuo appetito per gli Aiptasia, è molto probabile che gli ultimi esemplari adulti di Berghia cadano vittime di qualche abitante dell’acquario, prima di aver eliminato l’ultimissimo anemone di vetro.

La dipendenza preda-predatore

Da questo punto di vista si creano degli interrogativi, già evidenziati da Eric Borneman e da altri (1998): degli esemplari di Berghia sono veramente in grado di estirpare una piaga di anemoni di vetro in un acquario di barriera? E se si, che cosa accade poi ai nudibranchi? In questo caso, abbiamo semplicemente a che fare con una sorta di dipendenza preda-predatore: la popolazione di nudibranchi si sviluppa mentre quella delle prede (anemoni di vetro) diminuisce. Alla fine la grande popolazione di Berghia non è più in grado di mantenersi collassando, e quella degli anemoni si riprenderà. Si tratta di una dipendenza reciproca, che in natura si riscontra in innumerevoli casi, e in questo in particolare determina il fatto che la popolazione di esemplari di Berghia non potrà mantenersi in un acquario di barriera senza l’intervento dell’acquariofilo. Inizialmente si disporrà di un gran numero di prede (Aiptasia), seguite da molti predatori ( Berghia). In seguito si evidenzierà una recessione delle prede, seguita da una riduzione nella popolazione dei predatori. Al contrario di quanto accade in natura, non possiamo essere certi che, in un sistema chiuso come l’acquario, alcuni esemplari di Berghia sopravvivano o che sopraggiungano in seguito dall’esterno, per sfruttare la rafforzata popolazione degli anemoni di vetro. Pertanto non posso fare a meno di ricordare più volte quanto sia importante mantenere in separata sede una “coppia di riproduttori” di questi nudibranchi, perfino se si vuole solo occasionalmente controllare l’incremento della popolazione degli anemoni e non allevare in precedenza le lumache in modo mirato. Altrimenti, in ogni caso di necessità, bisognerà reperire gli animali in commercio, una evenienza piuttosto cara.

Segue parte 2