Gli acquariofili effettuano i cosiddetti cambi parziali dell’acqua fin dagli albori dell’acquariologia marina, notando fin da subito gli evidenti effetti positivi sull’ecosistema del loro acquario. I coralli evidenziano polipi più belli e crescono più rapidamente, i pesci sono più vitali. In altre parole: l’acquario va meglio. La soluzione migliore consiste nei seguenti passaggi: 1) Effettuare un cambio parziale dell’acqua regolarmente una volta alla settimana. A questo scopo l’acqua viene risucchiata dalla vasca con un tubo. Negli angoli con poca corrente solitamente si raccolgono i detriti, e parti della decorazione rocciosa sono spesso coperti da alghe.

Aspirare i detriti e le coperture algali.

Aspirare i detriti e le coperture algali.

2) Aspirare i detriti e le coperture algali. L’acqua marina preparata viene poi utilizzata per rimpiazzare quella aspirata. 3) Utilizzare acqua con lo stesso contenuto salino dell’acqua dell’acquario. In ogni caso è necessario 4) Utilizzare l’acqua soltanto quando il sale si è completamente sciolto, cioè quando l’iniziale torbidità è scomparsa. La quantità del cambio d’acqua dipende dal tipo di vasca (acquario di invertebrati o di soli pesci), dalla tecnica di filtrazione impiegata (schiumatoio, filtraggio biologico) e non ultimo dalla quantità di animali che vengono mantenuti nell’acquario e che pertanto lo caricano biologicamente, in particolare attraverso la somministrazione del mangime. I consigli per il cambio parziale dell’acqua nel caso di un acquario per invertebrati possono essere: 5) sostituire una quantità pari al 5-20 % al mese. Sono più efficaci delle sostituzioni minori ma più frequenti rispetto a poche ma abbondanti. Negli acquari di soli pesci la quantità d’acqua da sostituire può arrivare fino al 50 %.

L’acqua fresca deve avere la stessa salinità di quella aspirata. Utilizzare a questo scopo un adatto strumento di misurazione come questo rifrattometro della Red Sea.

L’acqua fresca deve avere la stessa salinità di quella aspirata. Utilizzare a questo scopo un adatto strumento di misurazione come questo rifrattometro della Red Sea.

Arricchimento delle sostanze nutrienti

L’argomento principale a favore dei cambi parziali d’acqua è quello di evitare la concentrazione di sostanze nutrienti, in acquariologia marina spesso chiamate ingiustamente “concentrazione di sostanze dannose”. In tal senso vanno citati soprattutto i composti di nitriti, nitrati e fosfati, che attraverso diversi meccanismi hanno effetti negativi sull’ambiente dell’acquario. I nitriti sono altamente tossici per i pesci, i nitrati e i fosfati sono sostanze nutritive per le alghe e possono fortemente favorirne la crescita preparando il terreno alle temibili alghe filamentose. I fosfati, inoltre, inibiscono la formazione scheletrica nei coralli duri, riducono la loro fecondità e, nel caso di alcune specie, una certa concentrazione può addirittura ucciderli. Sulla base di studi scientifici e della pluriennale esperienza di innumerevoli acquariofili, sono stati stabiliti dei valori di soglia che in un acquario marino non dovrebbero essere superati. Per i nitriti 0,1 mg/l (indipendentemente dal tipo di acquario), per i nitrati 10-15 mg/l negli acquari di barriera e 30-40 mg/l in quelli di soli pesci. Per i fosfati la concentrazione critica negli acquari di barriera nei quali vengono mantenuti coralli duri a polipo piccolo è di 0,1 mg/l.

La tabella dei cambi d’acqua

Con quale efficacia quindi un cambio parziale dell’acqua riduce veramente la concentrazione delle sostanze nutrienti? Per rispondere a questa domanda è stata predisposta una  tabella. Indica nella parte superiore la concentrazione dei nitriti nell’acqua marina (parte blu della tabella), dei nitrati (parte verde) e dei fosfati (parte gialla). La prima riga verticale indica invece la percentuale del cambio d’acqua dove 0 % indica l’acqua dell’acquario senza un cambio parziale (non ha avuto luogo alcuna sostituzione). Se volete ora stimare il grado di efficacia del vostro cambio d’acqua, cercate nelle righe orizzontali corrispondenti della tabella (dei nitriti, nitrati o fosfati) il valore che corrisponde di più alla concentrazione del vostro acquario. Da lì andate verticalmente verso il basso, fino a quando incrocerete nella colonna di sinistra il valore percentuale del vostro cambio d’acqua parziale.

Un confronto fra l’acqua marina fresca di preparazione e quella prelevata da un acquario di barriera avviato. Si vede chiaramente la differenza di colore: quella fresca non ha alcun colore.

Un confronto fra l’acqua marina fresca di preparazione e quella prelevata da un acquario di barriera avviato. Si vede chiaramente la differenza di colore: quella fresca non ha alcun colore.

Nel punto di incrocio dove il grado della concentrazione delle sostanze nutrienti (verticali) si incrocia con la riga del valore percentuale (orizzontale), potete leggere quale valore avrete dopo aver effettuato la sostituzione dell’acqua. I valori nella tabella A riguardano un esempio specifico: un acquario di pesci senza presenza di coralli dopo un trattamento medicamentoso, che distrugge anche i batteri nitrificanti, presenta una concentrazione di nitriti di 0,2 mg/l. Un cambio parziale dell’acqua del 20 % diminuisce certo la concentrazione a 0,16 mg/l (freccia rossa continua nella tabella blu), ma soltanto una sostituzione parziale del 50 % la ridurrà ad un valore non pericoloso di 0,1 mg/l (freccia rossa tratteggiata nella tabella blu). Un altro esempio: un acquario per coralli duri evidenzia un valore dei fosfati di 0,14 mg/l. Un cambio parziale dell’acqua del 10 % riduce questa concentrazione a 0,126 mg/l (freccia continua nera nella tabella gialla), una sostituzione del 25 % a 0,105 mg/l (freccia nera tratteggiata nella tabella gialla). In questo caso però va puntualizzato che la concentrazione dei fosfati ben presto tornerà a salire. I fosfati, infatti, possono depositarsi nella decorazione e nel materiale di fondo attraverso processi biologici per poi tornare nuovamente in soluzione. Se si hanno pertanto continui problemi con la concentrazione dei fosfati nell’acqua del proprio acquario, bisognerebbe avvalersi di appositi adsorbitori. I valori indicati nella tabella valgono naturalmente solo se sia l’acqua utilizzata per la preparazione della miscela marina nuova sia il sale impiegato sono privi di nitrati e fosfati. Questo è il caso, per esempio, dell’acqua di osmosi inversa. Se al contrario l’acqua utilizzata è già inquinata da sostanze nutrienti (per esempio quella di rubinetto), allora la riduzione della concentrazione delle sostanze nutrienti sarà di conseguenza minore. In caso di dubbio potete misurare l’acqua in uscita oppure richiedere i valori alla società che gestisce l’acqua. Se la concentrazione dei nitriti, nitrati o fosfati si trova tra due dei valori indicati nella tabella, potete stimare lo stesso l’effetto del vostro cambio parziale. Un esempio: se l’acqua del vostro acquario ha una concentrazione di nitrati di 32 mg/l, dopo una sostituzione del 20 % di acqua i nitrati saranno calati ad una concentrazione tra 24 e 32 mg/l.

Quale efficacia?

Ritorniamo adesso alla domanda iniziale: Che cosa apporta un cambio d’acqua in relazione ad una riduzione della concentrazione delle sostanze nutrienti? Con la mensile sostituzione del 5-20 % consueta nella moderna acquariologia di barriera, gli effetti possono essere solo marginali e vengono spesso fortemente sopravvalutati. Consideriamo un esempio: l’acqua dell’acquario ha una concentrazione di fosfati di 0,140 mg/l. Dopo un cambio parziale del 5 % si trova a 0,133 mg/l, dopo la sostituzione del 10 % a 0,126 mg/l. Grandi effetti, necessari ad esempio se per qualche ragione la concentrazione dei nitriti o dei fosfati è aumentata verso valori pericolosi, si ottengono solamente con cambi di notevole volume, dal 30-40 % in su. In casi di emergenza, pertanto, aiutano solo queste abbondanti sostituzioni. Ecco un esempio: se la concentrazione dei nitriti è salita a 0,5 mg/l, un cambio d’acqua del 10 % non porta nessun beneficio ai pesci, perché in questo caso calerebbero solo a 0,45 mg/l. Una vera possibilità di sopravvivere i pesci l’avranno solo con il 50 % di acqua sostituita, perché così facendo la concentrazione dei nitriti calerà a 0,25 mg/l. In ogni caso questi cambi parziali d’acqua così abbondanti dovrebbero avvenire soltanto in casi di emergenza. È importantissimo conoscere le cause di un così drammatico aumento dei nitriti ed eliminarle. Una sostituzione di un grande volume d’acqua è una misura d’emergenza che non elimina la causa! In che cosa consistono allora gli effetti positivi di un piccolo cambio parziale d’acqua? Negli acquari biologicamente maturi e armonicamente funzionanti non è certamente la riduzione delle sostanze nutrienti o di qualche altra sostanza (per esempio i composti biologici prodotti e rilasciati dai coralli), come dimostra la tabella. Gli ultimi, infatti, verrebbero ridotti nella stessa misura delle sostanze nutrienti inorganiche. Forse l’effetto positivo non consiste nella riduzione della concentrazione di una sostanza ma nell’aggiunta di determinati elementi e/o composti (per esempio elementi traccia). Per l’acquariofilo marino si tratta di una circostanza analiticamente difficile da misurare. Il successo del cambio parziale dell’acqua continua pertanto ad avere qualcosa di misterioso, e non posso che consigliarlo ad ogni appassionato.