Determinati batteri creano la sostanza colorante pirrolica rossa “Prodigiosina”. Questa sostanza in diversi materiali può determinare una colorazione rossa simile al sangue. Occasionalmente questo avviene anche alle ostie della chiesa cattolica. Presumibilmente tali casi in passato hanno fatto credere alle persone che si trattasse del cosiddetto “miracolo del sangue”, sicché le chiese o le cappelle in cui fosse accaduto diventavano dei veri e propri luoghi di pellegrinaggio. Il batterio che causa tale fenomeno si chiama Serratia marcescens, un germe presente negli ambienti più diversi.

Lo si trova nell’acqua e nel terreno, sulle piante e sugli animali. Si tratta anche di un innocuo simbionte intestinale, che scompone le sostanze organiche. Gli uomini possono ammalarsi a causa di questo batterio solo qualora presentino una spiccata debolezza delle difese immunitarie, come pazienti anziani ricoverati. In questo caso, accanto ad una acuta infiammazione delle vie urinarie, possono manifestarsi malattie molto serie (infezioni polmonari, avvelenamento del sangue, infiammazioni del midollo osseo ecc.). L’esistenza di tali batteri negli ambienti più disparati, incluso l’intestino dei vertebrati, dimostra l’enorme capacità di adattamento di questi unicellulari. Essi hanno conquistato persino l’ambiente marino, dato che li si ritrova in animali marini come ad esempio le lumache, ma anche sui coralli. Nel caso della caraibica Acropora palmata essi possono causare una malattia che viene definita “Serratiosi delle Acropore”. In questa malattia il tessuto degenera lasciando macchie bianche in mezzo ad aree tissutali sane e normalmente colorate. Dei ricercatori statunitensi hanno esaminato ora più da vicino la comparsa di questo stato di malessere nella popolazione delle A. palmata. In tal senso sono stati confrontati i germi di Serratia marcescens normalmente presenti sui più diversi animali marini con quelli trovati sui coralli duri Acropora intensamente colpiti, e soprattutto con quelli finiti in mare attraverso gli scarichi. Kathryn Sutherland e i suoi collaboratori del Rollins College del Winter Park (Florida, USA) hanno portato dei frammenti di A. palmata in alcuni acquari marini mettendoli in contatto con ceppi di Serratia marcescens di diversi organismi marini (ad esempio le lumache che si cibano di coralli, coralli sani e contaminati).

Da qualche tempo tra le Acropora palmata si manifesta la “Serratiosi delle Acropore”. Il tessuto degenera lasciando macchie bianche in mezzo ad aree tissuali sane e normalmente colorate.
In un altro acquario i frammenti di Acropora sono stati infettati con le acque di scarico di insediamenti umani, versati in mare nelle aree costiere. I risultati sono stati inequivocabili e hanno dimostrato che i ceppi batterici delle acque reflue avevano sui coralli un effetto molto più intenso nel provocare malattie rispetto a quei ceppi presenti in mare naturalmente. In questo modo gli scienziati hanno provato che la Serratiosi delle Acropora viene causata o almeno fortemente rafforzata dagli scariche degli insediamenti umani. La ragione dovrebbe risiedere nel fatto che i ceppi batterici nell’intestino umano hanno modificato le loro caratteristiche biochimiche, un adattamento noto anche per diversi altri batteri intestinali. In base a tali risultati emerge la necessità di realizzare dei depuratori nelle aree costiere invece di convogliare le acque reflue direttamente in mare.
