Osmosi

 AQUA1 50 Compact

Come molti sanno, gli organismi marini reagiscono in maniera molto sensibile a svariati tipi di inquinamento.

Questi animali non sono in natura quasi mai esposti a tali sostanze dannose e pertanto, durante la loro storia evolutiva, non hanno sviluppato alcun meccanismo per la detossificazione di tali sostanze, in aggiunta la maggioranza si trova su di un gradino inferiore della scala evolutiva sicché una operazione del genere non sarebbe di per sé possibile. Pertanto dobbiamo assicurare ai nostri acquari di barriera un apporto di acqua privo di sostanze tossiche. Perfino una concentrazione di composti estranei nell’acqua di rubinetto ancora ampiamente tollerata dall’uomo, può essere per gli invertebrati già troppo elevata. In passato si utilizzavano gli impianti di demineralizzazione completa, per liberare l’acqua dalle sostanze non desiderate. Oggi al loro posto si impiega in prevalenza l’osmosi inversa. Il principio di funzionamento in maniera semplificata si potrebbe descrivere come segue: l’acqua viene pressata contro una membrana, permeabile alle sue molecole ma non alle impurità. Dopo la membrana quindi scorre acqua pura, che contiene solamente una concentrazione estremamente ridotta delle iniziali impurità. Prima della membrana invece, si accumulano le sostanze respinte. Per fare in modo che queste non la otturino, deve essere continuamente risciacquata. Questo significa che solo una parte dell’acqua di ingresso può essere pressata attraverso la membrana, il resto deve potergli scorrere accanto e con la sua corrente trascinare via anche le impurità respinte. In aggiunta, in un impianto di osmosi è possibile anche interrompere il passaggio dell’acqua attraverso la membrana, per impiegarla tutta per il suo risciacquo. Forzatamente un impianto ad osmosi inversa non produce quindi solamente acqua pura, utilizzabile per un acquario, ma anche un liquido di scarto con un elevato grado di impurità. Quest’acqua può essere impiegata per diversi scopi, ad esempio per innaffiare alcune piante del giardino. È inoltre importante disporre di una elevata pressione di rete, dato che più questa sarà elevata, tanto più efficace si rivelerà l’opera dell’impianto perché produrrà meno acqua di scarto.

Ma chi ha bisogno di un impianto di osmosi inversa? È necessario per ogni acquario di barriera?

La qualità dell’acqua in un acquario di barriera è il primo passo per garantire un sistema adeguato agli ospiti, la risposta viene quindi da sé. Qualora nell’acqua di rete fossero presenti gradienti di inquinamento troppo elevati si possono verificare rapidamente dei problemi risolvibili attraverso una apparecchiatura del genere. In ogni caso, è importante sapere che in questa maniera si allontanano anche le sostanze desiderabili, che normalmente favoriscono il benessere degli animali presenti nell’acquario come ad esempio il calcio, il magnesio, i carbonati e molte altre. Gli acquari gestiti attraverso un impianto di osmosi inversa, devono perciò essere approvvigionati degli indispensabili oligoelementi per mezzo delle soluzioni commerciali.

Andiamo a vedere, dopo avervi descritto l’uso e il funzionamento, come si presenta un impianto osmotico.

L’oggetto in questione è il modello AQUA1 50 COMPACT prodotto dall’azienda AQUA1 di Torino.

Aqua1 50 “Compact” è un impianto ad osmosi inversa professionale a 3 stadi consigliato per piccoli e medi utilizzi.

L’impianto viene venduto montato, per renderlo operativo basteranno quindi pochi semplici passi che descriveremo di seguito.

L’impianto, come il nome suggerisce, è molto compatto e misura cm 36 x 28.

A prima vista l’insieme risulta ordinato e tutti i componenti sono fissati tramite delle importanti clip plastiche a una piastra metallica bianca conferendo a tutto l’insieme una grande compattezza e solidità.

impianto

La piastra, come possiamo vedere in foto, ha degli appositi fori che consentono il fissaggio a muro della stessa.

piastra

Andiamo ora a vedere nel dettaglio da cosa è composto l’impianto AQUA1 50 Compact e come effettuare le poche semplici operazioni per poterlo rendere operativo e utilizzabile.

Il primo stadio è composto da un prefiltro sedimenti a cartuccia da 50 mm in polipropilene AD, atto a trattenere con la sua azione meccanica tutte le impurità eventualmente contenute nell’acqua di rubinetto. Il prefiltro sedimenti deve essere sostituito ogni 5-6.000 litri o comunque non oltre i 6 mesi di utilizzo, questo per evitare una diminuzione di resa dell’apparecchio e salvaguardare il deterioramento precoce della membrana.

prefiltro

Come secondo stadio trova posto il prefiltro a carbone attivo a cartuccia sempre da 50 mm, questo servirà ad assorbire ed eliminare il cloro presente nell’acqua di rubinetto ed altri eventuali inquinanti. Anche il prefiltro a carbone attivo, come quello dei sedimenti, deve essere sostituito ogni 5-6.000 litri o comunque non oltre i 6 mesi di utilizzo. Per lo stesso motivo vi consigliamo quindi di effettuare le sostituzioni contemporaneamente di entrambi gli stadi.

In ultimo troviamo la membrana osmotica in poliammide TFC FILMTEC 50GPD, essa è in grado di eliminare il 96-98% degli inquinanti presenti nell’acqua di rubinetto.

membrana

Nella confezione è presente anche il riduttore di flusso esterno.

Il raccordo rapido da ¾” F x ¼ per il raccordo alla rete idrica.

riduttore

Un metro di tubo bianco che utilizzeremo per alimentare e portare acqua al nostro impianto, un metro di tubo rosso che utilizzeremo per la produzione del concentrato di scarto e infine un metro di tubo blu che utilizzeremo per la produzione del permeato.

tubo

Notiamo inoltre come l’impianto sia corredato di raccordi rapidi per la connessione dei tubi. Questo facilita e velocizza tutte le operazioni di manutenzione.

raccordi

aurora

Prima di collegarlo, assicuratevi di avere le seguenti caratteristiche:

  • 

Un valore di TDS in ingresso di massimo 5-600 ppm, se i valori superano questo range si consiglia di usare acqua addolcita.
  • Avere una temperatura massima che non superi i 38-40 °C e una minima non inferiore a 5-7 °C.
  • Cloro presente in quantità < 0.1 ppm.
  • La pressione idrica minima per un corretto funzionamento è di 2,6 bar, non deve essere superiore a 6,4 bar. La pressione ottimale per questo tipo di impianto è di 3,4-4,0 bar.
  • Il pH deve trovarsi in un range tra 3-11, solo per brevi periodi è tollerato un ph 1-13.



L’impianto ad osmosi inversa che stiamo descrivendo è dichiarato per una produzione di circa 190 litri al giorno. Essa è stata calcolata in presenza dei seguenti parametri ideali: TDS < 250 ppm in entrata, temperatura 25°C e pressione di rete 3,4 bar. Uno scostamento da suddetti parametri può influire notevolmente sulla produzione effettiva.

 E’ giunta l’ora di collegare il nostro impianto osmotico alla rete idrica e di cominciare a produrci da noi l’acqua in casa. La prima cosa che dobbiamo fare è inserire la MEMBRANA FILMTEC nell’apposita sede. Essa viene venduta non installata preventivamente poiché, come potete vedere in foto, è conservata in atmosfera protetta grazie a un liquido conservante.

Scolleghiamo quindi dal resto dell’impianto il contenitore della membrana e svitiamone il tappo.

Inseriamo la membrana, richiudiamo il tappo e ricolleghiamo il contenitore al resto dell’impianto.

La sostituzione della membrana, se utilizzata correttamente avendo l’accortezza di cambiare i due prefiltri, può essere effettuata dopo anni di utilizzo.

Fatto questo colleghiamo il tubo bianco in dotazione ( ricordiamo che i tubi forniti sono lunghi 1 metro ) all’ingresso dell’apparecchio nella cartuccia per sedimenti e all’altra estremità colleghiamo il raccordo fornito nella confezione per il collegamento alla rete idrica.

Colleghiamo quindi il tubo blu nell’uscita posta nel contenitore della membrana dove non è presente il riduttore di flusso e l’altra estremità andrà inserita in un vanotanica di raccolta per l’acqua osmotica prodotta.

Il tubo rosso verrà collegato al riduttore di flusso e andrà poi posizionato in un luogo atto a scaricare l’acqua di scarto, ad esempio un lavandino.

Ora non ci resta altro da fare che aprire lentamente e completamente il rubinetto a cui si è collegato l’impianto.

Poiché questo è il primo avvio dell’impianto, sarà necessario SCARTARE  i primi 30-40 litri di acqua osmotica prodotta per eliminare totalmente la soluzione conservante in cui viene tenuta la membrana per essere conservata fino al primo utilizzo. Se non utilizzerete l’impianto per più di 15 giorni consigliamo di scartare almeno i primi 10litri di acqua e comunque i primi 2-3 ad ogni utilizzo. Molto importante è mantenere l’impianto, durante i periodi di inattività, sempre pieno di acqua.

Oltre alla sostituzione periodica dei prefiltri consigliamo di effettuare un lavaggio della membrana mensilmente. Per farlo è sufficiente togliere il riduttore di flusso, operazione veloce facilitata dagli attacchi rapidi, lasciando che l’acqua defluisca dal tubo di scarto rosso per circa 10-15 minuti. A pulizia avvenuta non ci resta che reinstallarlo per continuare a produrre acqua osmotica.

Oltre alla periodica manutenzione, consigliamo di tenere monitorati i valori TDS e MICROSIEMENS per poter effettuare la sostituzione anticipata dei prefilitri o per l’inserimento di post filtri in caso di necessità.

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