Lo “Scientific Visualisation Studio” dell’agenzia spaziale statunitense NASA, in una animazione, ha reso visibili le correnti marine mettendo il tutto a disposizione gratuitamente su internet. Si tratta di una animazione video, nella quale è visibile la sfera terrestre che ruota lentamente, in maniera da poter seguire le correnti. Sono disponibili due video di diversa lunghezza (3 minuti e 20 minuti). Questo modello di circolazione oceanica è stato creato nell’ambito di un progetto per la ricerca sul riscaldamento globale e la circolazione dell’anidride carbonica. È stato realizzato in cooperazione con il Massachussetts Institute of Technology (MIT). I dati ottenuti dalle riprese satellitari e dalle boe sono stati ricalcolati attraverso il grande computer della NASA ”Pleiades”, uno dei sistemi computerizzati più veloci al mondo. I modelli di correnti ad alta risoluzione forniscono una rappresentazione molto chiara delle correnti marine, ad esempio della corrente del Golfo nel nord Atlantico, che trasporta circa cento volte più acqua di quella che fluisce in mare da parte di tutti fiumi del mondo. Al contempo si osservano però anche i molti percorsi a vortice che da qui si sviluppano e che alla fine determinano degli effetti circolatori locali. Il sistema mondiale di correnti marine è una sorta di “nastro trasportatore globale”, che funge anche da veicolo di trasporto per le larve degli animali marini più diversi diffondendo le specie.

Un video animato della NASA. Screenshot.
Attraverso il trasporto delle larve, ad esempio, anche gli animali sessili come i coralli, arrivano in aree molto lontane. La distanza massima che può essere superata dipende tra l’altro dalla lunghezza del loro stadio vitale planctonico. Attraverso le stazioni intermedie, il cosiddetto camminamento, sono raggiungibili anche le aree più distanti. Questa funzione di camminamento la svolgono determinati reef presenti lungo il percorso: se delle larve di organismi marini vengono trasportate fino ad un punto compreso all’interno della loro durata massima di sopravvivenza, la specie in questione, dopo un ulteriore ciclo riproduttivo, attraverso un nuovo trasporto delle larve può arrivare in un punto ancora più lontano, non raggiungibile dalle stesse da quello di origine. In questo modo, tramite molti “camminamenti”, innumerevoli ambienti entrano in collegamento tra loro attraverso le correnti marine. Oggi si suppone che i reef corallini molto ricchi di specie, come quelli nel triangolo corallino, riforniscano, con la fluttuazione delle larve, molti reef a grande distanza fino ad Okinawa nel Giappone meridionale, dove tali larve si insediano e spesso occupano anche nuovamente le aree danneggiate. In particolare, osservando l’animazione della NASA relativa alle correnti marine, diventa evidente che, nel caso dei reef corallini, sostanzialmente non si tratta di unità geneticamente separate tra loro, ma in molti casi di componenti di una complessa rete di scambio genetico.
