Spesso gli operatori del settore riportano dei problemi con i pesci appena importati di questa specie come P. volitans, P. radiata e P. zebra. Gli animali arrivavano di regola in buono stato anche se smagriti. Dopo 3-4 giorni si nota un appannamento degli occhi, tra il quinto ed il sesto giorno questa patina bianca si trasferisce sulle pinne, e verso il settimo ed ottavo giorno i pesci muoiono. A causa di queste ricorrenti infezioni si perdono talvolta anche il 90% dei pesci scorpione, anche se mantenuti nel migliore dei modi (individui separati in vasche di 100 litri senza collegamento).
Un esame accurato dimostra la massiccia presenza dei batteri Flexibacter columnaris, i responsabili della malattia dei “Guppy” (“fungo della bocca”, “falsa malattia dei neon” con necrosi cutanea, Bassler 1996). Questo risultato fù convalidato anche dall’istituto di sanità ittica di Stoccarda. La diffusione di questo Myxobatterio, prevalentemente diffuso in pesci di acqua dolce anche in quelli marini, non è una novità, e tale evenienza è stata già spesso riportata (Bassleer 1991).
Fù sorprendente invece dover notare che gli antibiotici solitamente usati contro questi batteri, rimanevano privi di efficacia.
Come poteva essere possibile, che dei pesci appena importati trasportassero regolarmente con loro dei batteri cosi resistenti ai diversi antibiotici?
Probabilmente la causa è da ricercarsi nella somministrazione di pesci vivi (prevalentemente guppy), utilizzando infatti, delle alternative come dei gamberetti congelati, i sintomi di infezione regrediscono drasticamente.
Da che cosa dipende?
Venne effettuato un esperimento immettendo diversi pesci scorpione in una singola vasca ma con possibilità di separarli tra loro in modo che tutti nuotassero nella stessa acqua. Uno degli animali venne nutrito con pesci ovovivipari di provenienza asiatica (Guppy, portaspada), i rimanenti con gamberetti congelati. Quello nutrito con i pesci dopo pochi giorni era morto mentre tutti gli altri erano perfettamente sani. E’ noto che l’eccessivo impiego di antibiotici negli allevamenti asiatici di guppy, ha portato alla comparsa di batteri resistenti. Gli allevatori per giunta aumentano la concentrazione salina nel tentativo di limitare i rischi di infezione. In questa maniera sembra che i batteri si possano essere trasferiti sui pesci scorpione appena importati generando malattie resistenti ai trattamenti. Attraverso esami accurati, si riuscì anche ad evidenziare gli stessi sintomi nei guppy riprodotti, confermando ulteriormente questa ipotesi. Sorprendentemente i batteri vennero localizzati nei pesci deceduti, prevalentemente nei loro organi interni come cuore e milza. Probabilmente, infatti, i batteri si sono insinuati negli organi dei pesci scorpione, attraverso le somministrazioni di cibo. Pertanto si consiglia di non impiegare pesci vivi di dubbia provenienza, per ambientare i nuovi arrivati. Utilizzare preferibilmente mangimi congelati.

