Il passaggio dalle lampade fluorescenti a un’illuminazione HQI o LED non è esente da rischi per i coralli mantenuti, anche se questa evenienza è facilmente limitabile.

Spesso ci si avvicina all’acquariologia marina con una vasca di barriera illuminata da lampade fluorescenti. Molto depone a favore di un ingresso in questo hobby con questi convenienti dispositivi d’illuminazione, in particolare quando si mantengono dei coralli molli. Prima o dopo però la maggior parte degli acquariofili di barriera vuole mantenere i coralli duri e diventa consigliabile il passaggio a dei tipi di lampade più potenti. Se si tratta di una lampada a LED con intensità regolabile, per gestire la transizione in maniera graduale, è facile evitare che i coralli possano subire uno shock luminoso con successivo danneggiamento. Nel caso di un passaggio da lampade fluorescenti a quelle alogene ai vapori metallici, spesso chiamate HQI, la cosa diventa più complicata. Anche questo tipo di lampade può tuttavia essere regolato (dimmerate) per mezzo di un apposito dispositivo elettronico, ma questi sistemi non sono sostanzialmente soltanto più cari rispetto a un regolatore di potenza comune, ma anche meno durevoli e in aggiunta inclini ai mal funzionamenti, sicché nel campo dell’acquariologia marina non si sono ancora veramente imposti.

Il cambio delle lampade con altri tipi più potenti, nella foto una lampada HQI, richiede delle precauzioni.

Il cambio delle lampade con altri tipi più potenti, nella foto una lampada HQI, richiede delle precauzioni.

Di regola pertanto le lampade HQI non sono regolabili. Teoricamente è possibile appendere semplicemente più in alto una lampada HQI, allo scopo di ridurne la quantità di luce. Raddoppiando la distanza della lampada dalla superficie dell’acqua si riduce a un quarto la sua intensità luminosa. Secondo questa regola empirica la distanza si potrebbe ad esempio aumentare la distanza del 20 % per due settimane, per raggiungere un considerevole oscuramento, per poi ripristinare della metà l’altezza e, dopo ulteriori due settimane, ritornare al livello di distanza dalla superficie dell’acqua programmata. In ogni caso, così facendo aumenta in teoria anche il rischio di un malfunzionamento, perché quando si agisce sul dispositivo di sospensione qualcosa può sempre andare storto. Chi possiede un sistema di sospensione della lampada facilmente regolabile, può agire in questo modo, è tuttavia generalmente consigliabile lasciare la lampada nella posizione ottimale a lungo termine e, per una temporanea riduzione dell’intensità luminosa, avvalersi di qualche copertura. Anche riducendo la luminosità, si possono limitare i danni, ma la differenza tra le lampade fluorescenti e le HQI può essere talmente alta da non rivelarsi sufficiente.  Nel caso della lastra di copertura mostrata nella foto, si tratta di un materiale impiegato per l’illuminazione nei film o nelle riprese televisive, con altri materiali tuttavia (carta trasparente del settore modellistico, carta oleata ecc.) è ugualmente possibile ottenere un effetto dispersivo. Questi materiali sono privi di problemi quando hanno una colorazione neutrale e non modificano sostanzialmente la colorazione della luce (come potrebbe essere possibile nel caso  della carta da forno marroncina di alcuni produttori). Se si colloca un tipo di carta adeguato tra due lastre di acrilico, in seguito poste sopra all’acquario, si ottiene un filtro dispersivo il cui effetto si può regolare dal numero di fogli disposti uno sull’altro. In ogni caso, è consigliabile fare delle misurazioni comparative con un Luxmetro, poiché l’occhio umano percepisce la luminosità in maniera alquanto relativa e non è molto affidabile nella stima dell’intensità luminosa di una lampada.  Persino quando osserviamo un acquario illuminato con delle lampade HQI o a LED, accanto ad uno con delle luci fluorescenti, il nostro occhio è tratto in inganno: nonostante la resa luminosa delle lampade a LED o HQI sia 2,5 volte superiore a quella delle fluorescenti della vasca vicina, è possibile che si possano percepire simili le due luminosità.

Per evitare un danno ai coralli in questo caso, dopo la sostituzione della lampada con un faro HQI, si è fatto uso temporaneamente di un filtro di dispersione.

Per evitare un danno ai coralli in questo caso, dopo la sostituzione della lampada con un faro HQI, si è fatto uso temporaneamente di un filtro di dispersione.

Questo fatto non è riconducibile alla diversa caratteristica di diffusione della luce, l’irraggiamento delle lampade HQI è sensibilmente più concentrato e direzionato verso il sensore del Luxmetro, mentre noi la percepiamo soltanto lateralmente e quindi dipendiamo dalla riflessione. Qualcosa di simile accade anche con i LED, la cui luce è concentrata da alcune lenti. Come conseguenza del raggio luminoso concentrato questi due tipi di lampade, quando la superficie dell’acqua è mossa, creano anche l’apprezzato effetto di sfarfallio luminoso che non si osserva invece con quelle fluorescenti. Ovviamente la misurazione, tramite un comune ed economico Luxmetro, è tutt’altro che precisa, ma in questo caso non ci interessa ottenere dei valori assoluti con elevata precisione, ma solamente una misurazione comparativa tra due sorgenti luminose. Con questo tipo di “misurazione preventiva/successiva” si ottiene un’impressione grossolana ma sufficiente di quanto sia stata aumentata l’intensità luminosa sulla vasca potendo misurare al contempo anche l’effetto del foglio di dispersione. In base all’intensità e all’effetto di dispersione di questo foglio si può ad esempio iniziare con due strati, dopo due settimane ridurre a uno e dopo altre due settimane rinunciarvi del tutto. Un passaggio di questo genere può anche evitare un improvviso e drammatico aumento della crescita algale, un’evenienza facilmente inducibile dall’aumento della luminosità in presenza di un’elevata concentrazione di sostanze nutrienti. L’impego di due fogli di dispersione con altrettante lastre di acrilico è anche utile quando si sostituisce una vecchia lampadina HQI con una nuova. Una misurazione dei Lux ci informerà dell’effettivo incremento dell’intensità luminosa, e un sottile foglio di dispersione, che riduce la luminosità a un valore intermedio, può proteggere i coralli delicati durante le prime settimane evitando di danneggiarli.