I simbionti batterici delle spugne marine rendono possibile la produzione biotecnologica di sostanze naturali contro il cancro. Le spugne marine impiegano, in modo simile ai funghi, delle sostanze di difesa chimiche contro i loro nemici. Queste sostanze non di rado posseggono caratteristiche utili e terapeutiche, e sono considerate pertanto come importanti candidati nello sviluppo di prodotti attivi per i medicinali del futuro. In ogni caso l’ottenimento, per via della ridotta quantità estraibile dalle spugne, costituisce ancora un grande problema. CORALLI ha già trattato più volte questo tema (vedi anche il numero 28).

La spugna Theonella swinhoei nasconde una moltitudine di microrganismi, che producono moltissime delle sue sostanze bioattive.
Una possibile alternativa è stata individuata presso l’Istituto Max Planck di Jena per l’ecologia chimica, unitamente all’Istituto per la biotecnologia molecolare. I ricercatori, esaminando la spugna Theonella swinhoei, hanno scoperto che produce autonomamente le sostanze attive, nelle quali è stata riscontrata una attività anti tumorale. Con l’aiuto di tali batteri in futuro questa sostanza attiva potrà essere prodotta su larga scala anche senza le spugne.