Famiglia Fungiidae

Nell’ambito della famiglia Fungiidae può essere a ragione considerato un corallo LPS quello anemone-fungo. I suoi polipi fanno parte dei più grandi presenti tra i coralli duri. Quando è riempito d’acqua, cosa che tuttavia accade solo di giorno durante la fase di illuminazione, un diametro dei polipi di 20 cm non costituisce una rarità, i molti tentacoli posso raggiungere anche i 25 cm di lunghezza. L’apertura boccale centrale di questo corallo solitario può arrivare a 3 cm di lunghezza. Quando sono così gonfi i polipi somigliano molto ad un grosso anemone simbionte, e nel reef corallino ad una osservazione superficiale possono sostanzialmente essere confusi con le attinie. Il territorio di diffusione di H. actiniformis si estende dallo Sri Lanka fino alle Tonga. I substrati di insediamento preferiti sono i fondali ciottolosi o sabbiosi nelle lagune e nelle aree poco profonde. In questi luoghi i coralli anemone-fungo adulti conducono una esistenza libera; vale a dire non sessile. I giovani coralli invece, iniziano la loro vita in modo sessile.

Il corallo anemone-fungo (Heliofungia actiformis).

Il corallo anemone-fungo (Heliofungia actiformis).

La riproduzione asessuata di questi coralli avviene attraverso i cosiddetti Anthocauli. Si tratta di corti “steli calcarei”, che in certe condizioni crescono dall’animale madre (vedi a riguardo Knop, 2008). Alla fine dello stelo si sviluppano i giovani coralli che, con una certa grandezza, si spezzando formando un corallo “figlio” geneticamente identico. Dopo la separazione dall’Anthocaulo può formarsi nuovamente un giovane corallo. Questo tipo di riproduzione in acquario però si verifica solo raramente nei coralli anemone-fungo, nelle specie Fungia comunque si possono ottenere notevoli successi riproduttivi (Grismar, 2006). Anche il corallo anemone-fungo è molto sensibile al trasporto e inoltre risente dei danneggiamenti meccanici. Nell’ambito della grande famiglia Fungiidae fa parte sicuramente dei più delicati. Durante l’acquisto bisogna assolutamente prestare attenzione all’integrità dei polipi. I danni ai tessuti, riconoscibili dai setti calcarei esposti nella parte superiore del corallo, si rigenerano solo eccezionalmente. Di frequente, in questo caso, il corallo degenera anche se questo processo può protrarsi per diverse settimane o mesi. Di conseguenza devono essere manipolati con estrema cautela. In particolare durante l’introduzione in acquario o se vengono spostati nella stessa vasca, eventuali ferimenti devono assolutamente essere evitati. D’altro canto, gli individui sani e ben ambientati, sono ben mantenibili e possono vivere nell’acquario per anni. Durante l’ambientamento, che dovrebbe avvenire secondo il metodo del goccia a goccia, va altresì considerato che possono trascorrere alcuni giorni prima che il corallo si apra completamente. Soltanto allora evidenzierà la sua vera grandezza, e si verificherà con sorpresa quali dimensioni può raggiungere un animale in salute. Per soddisfare questa necessità di spazio, si avrà bisogno di una superficie libera altrettanto grande sul fondale. Heliofungia actiformis in nessun caso deve essere incastrata tra le rocce decorative. Una caratteristica particolarmente interessante del corallo a fungo è il suo lento movimento, che ottiene attraverso il rigonfiamento e lo sgonfiamento del tessuto del polipo. I coralli duri Fungia, quali abitanti dei fondali sabbiosi, hanno sviluppato un meccanismo di pulizia molto efficiente per evitare di essere ricoperti dai detriti che li porterebbero a morte certa. Sulla loro parte superiore possiedono delle microscopiche ciglia con le quali il polipo riesce a trasportare verso l’esterno le impurità quali i granelli di sabbia. La direzione di trasporto delle ciglia può anche essere invertita, cosicché gli organismi nutritivi catturati dai tentacoli sul bordo, possono essere trasportati verso l’apertura boccale (Schumacher, 1991).

Maggiori informazioni sull’argomento nel numero 51 di CORALLI e nello Speciale numero 5

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