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Un giovane Pterapogon kauderni
poche ore dopo il rilascio.
Foto: D. Knop
Sembra quasi si tratti
di una delle forme più
avanzate per quanto
concerne la cura della prole, il prototipo del- uovo fecondato di svilupparsi in-
l’amore dei genitori, quando un animale por- disturbato fino a diventare un pe-
ta in bocca i propri giovani per proteggerli sce sono pertanto sensibilmente
dai pericoli ambientali, rinunciando a lungo al nu- maggiori nel caso degli incubatori
trimento per perseguire questo obiettivo. È com- orali rispetto ad altre modalità riproduttive. Altri pesci
prensibile che questa immagine in noi umani risvegli del- producono migliaia di giovani esemplari, che però de-
le forti emozioni. Si distinguono incubatori orali ovofili vono lasciare le uova in una fase molto precoce del lo-
e larvofili; gli uni proteggono le loro uova fecondate nel- ro sviluppo fluttuando come larve pelagiche, come planc-
la bocca fino alla schiusa, gli altri invece prendono i gio- ton, che per innumerevoli creature rappresenta il nutri-
vani nella bocca protettiva solo in caso di pericolo. Nel- mento. Gli incubatori orali, invece, non solo possono per-
l’ambiente marino possiamo osservare anche una forma mettersi un numero minore di uova (per esempio Ptera-
transitoria tra questi due casi. Negli Pterapogon kauder- pogon kauderni), ma possono dilatare anche vistosamente
ni, per esempio, la schiusa avviene nella bocca e i giova- gli intervalli riproduttivi, ed entrambe le cose consento-
ni pesci rimangono ancora per una settimana lì dove ven- no un enorme risparmio energetico. Un coppia sana e
gono rilasciati. Al profano la differenza tra l’incubatore robusta di Amphiprion ocellaris produce per esempio
orale “paternale” e “maternale” probabilmente può ap- ogni 9 – 12 giorni delle uova, talvolta con un numero a
parire poco interessante. Nel primo caso è il maschio l’in- quattro cifre di esemplari riprodotti; nel caso di alcuni
cubatore ad occuparsi della prole, nel secondo la fem- pesci pagliaccio sono state trovate deposizioni con di-
mina, e se entrambi i sessi si dedicano a questa forma di verse migliaia di uova. Gli incubatori orali, al contrario,
cura parentale si parla di “incubatori orali biparentali”. non superano quasi mai il ritmo di una riproduzione
Riguardo alle ragioni per cui si sarebbe sviluppata que- mensile, spesso molto più di rado, e alcune specie pro-
sta insolita forma di cura parentale esiste una serie di ducono circa 40 – 50 uova. In ogni caso, gli intervalli ri-
teorie, e queste non si escludono neppure a vicenda, per- produttivi più dilatati negli incubatori orali sono anche
ché gli stimoli ambientali sono estremamente diversi. Of- “indotti dal sistema”: questa tecnica di cure parentali ri-
frire ai propri discendenti la bocca quale rifugio presenta chiede una carenza nutrizionale, e questo è possibile so-
diversi vantaggi. Riduce la perdita da predazione e quel- lamente quando gli incubatori orali hanno abbastanza
la dovuta a condizioni ambientali inadeguate, e al con- tempo di “ingrassarsi”. Anche la capacità di una specie
tempo consente di proteggere molto a lungo la prole da- di diffondersi su un territorio esteso potrebbe in questo
gli influssi esterni. Da una deposizione di uova, al con- modo essere limitata visto che manca la fase larvale pe-
trario, le larve devono allontanarsi al più presto per non lagica durante la quale i discendenti vengono trasporta-
cadere vittima dei predatori. Le possibilità di un singolo ti dalla corrente. Il trasporto dei giovani degli incubatori
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