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Incubatori orali
orali per mezzo delle correnti dopo la fuoriuscita do- duzione dei suoi pesci? Molti acquariofili di barriera nel-
vrebbe essere invece molto più ridotto. Tutto questo po- la loro filosofia e nel loro modo di procedere in acqua-
trebbe aiutare a comprendere perché, per esempio nel riologia sono decisamente fissati sui coralli e sono con-
caso degli Pterapogon kauderni, si sono sviluppati degli vinti che i pesci per l’appassionato medio non siano ri-
endemiti, che vivono in un minuscolo territorio. Ad ogni producibili, privandoli di un aspetto molto stimolante di
modo quasi da nessuna parte in natura esistono dei pro- questo hobby. In tal senso voglio includere in questo grup-
cessi veramente monocausali; l’incubazione orale sem- po anche me stesso: solo di recente, infatti, ho avuto per
bra anche contribuire in modo sostanziale affinché una la prima volta occasione di osservare da vicino nel mio
specie endemica nel suo ambiente possa resistere alla acquario dei pesci corallini incubatori orali, quando un
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pressione predatoria facendo crescere i propri discen- maschio di P kauderni con la bocca piena di giovani pe-
denti in un modo efficiente e al contempo economiz- sci stava attendendo il “tramonto del sole” per rilasciare
zando energia (E. THALER). Chi come acquariofilo si oc- nell’oscurità i suoi discendenti. Mi sembrava che tutto il
cupa in modo approfondito degli incubatori orali si ac- branco aspettasse con ansia il momento, cercando di oc-
corgerà che nell’ambito delle poche famiglie che esple- cupare un posto in prima fila. A nessuno riusciva però di
tano tale comportamento esiste una grande varietà di difendere il posto con la miglior visuale per più di un
specie. Purtroppo però solo pochissime di queste specie paio di minuti, prima che i compagni dietro iniziassero
sono disponibili nel settore acquariologico. Perché le co- a premere, a spingere e quasi ad annodarsi tra loro nel-
se stanno in questo modo? Se per esempio si sfoglia l’A- la ressa. Soltanto la “parola decisiva” del paziente padre,
tlas dei pesci marini (DEBELIUS & KUITER, 2007) arrivando e un’apertura della bocca simile ad uno sbadiglio, pote-
al capitolo sui “pesci cardinale” (famiglia Apogonidae), va aiutare a sbrogliare nuovamente questa matassa di
ci si imbatterà in ben 20 pagine piene di una enorme va- piccoli pesci. A volte il pesce era costretto a sputare fuo-
rietà di specie. Purtroppo solo un esiguo numero si tro- ri dalla sua bocca il “grumo di giovani pesci” per qualche
va regolarmente disponibile nel mercato acquaristico. Va millimetro, per poi aspirarlo nuovamente in modo da di-
detto che molte di queste specie rilasciano effettivamente sporlo nella giusta posizione. Già pochi secondi dopo le
larve molto piccole, che non sono facili da accrescere, primi paia di occhi si spingevano un’altra volta in avan-
ma si può supporre con buona probabilità che tra que- ti, scrutando con curiosità fuori dalla bocca del padre
sti e altri incubatori orali si nascondano ancora altre spe- verso quello che presto sarebbe stato il loro “mondo”.
cie che producono dei giovani pesci ben sviluppati e di
buone dimensioni, e cosa potrebbe rivelarsi più affasci- Daniel Knop
nante per l’acquariofilo marino impegnato a svolgere
con passione il proprio hobby che assistere alla ripro-
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