Accenditori: elettronici o convenzionali?
Negli ultimi anni nell’acquariologia di barriera si è diffusa la convinzione che gli accenditori elettronici delle lampade alogene ai vapori metallici risparmino corrente rispetto a quelli convenzionali, e in questo modo diversi acquariofili desiderano sostituire con questi apparecchi le proprie lampade HQI allo scopo di economizzare energia. In questo senso è necessario analizzare il tutto con maggiore attenzione perché, a parte il fatto che tali accenditori elettronici presentano una minore affidabilità rispetto a quelli convenzionali, pare che non consentano alcun risparmio: una lampada da 150 W assorbe 150 Watt trasformandoli in luce visibile, con qualsiasi accenditore venga gestita. Attraverso le perdite nella resa e il funzionamento degli apparecchi di controllo (accenditori e starter) si ottiene un ulteriore consumo di energia, e a prima vista l’accenditore elettronico consente un risparmio di soli 9 W rispetto a quello convenzionale con circa 17 W (entrambi nella versione da 150 W). Vale però la pena di dare una seconda occhiata, come ci ha rivelato Axel FINKEN: nel primo caso la quantità di luce prodotta è infatti minore del 20 % rispetto alla seconda tipologia di accenditore: una lampada da 150 W, secondo le sue indicazioni, con un accenditore convenzionale ha una emissione luminosa di 285 Lux (lx/W), con un accenditore elettronico invece solo 259!

Chi vuole risparmiare energia può farlo mantenendo coralli molli invece di quelli duri a polipo piccolo.
Spendere meno può essere più costoso
È importante in ogni caso che l’acquariofilo consapevole sappia che la potenza in watt di una lampada non è l’unica indicazione di rilievo, e questo vale sia per le lampade HQI sia per quelle . Altrettanto decisiva per l’emissione luminosa è la cosiddetta ottica di una lampada, che attraverso il riflettore direziona la radiazione luminosa, visto che questa determina in larga misura l’efficacia della lampada e in questo modo il dispendio energetico. Una lampada di alta qualità con una buona ottica può sostanzialmente ottenere migliori risultati rispetto ad una con un riflettore mediocre o carente. Anche nelle lampade con LED a basso wattaggio le cose non vanno diversamente, e chi vuole risparmiare non dovrebbe acquistare una lampada economica nella convinzione che consenta in ogni caso una maggiore economia rispetto ai convenzionali mezzi di illuminazione. I valori comparativi sopra citati dimostrano che i LED a wattaggio ridotto sia nell’emissione luminosa sia nel campo delle lampade fluorescenti possono collocarsi molto al di sotto. Una delle ragioni sta nel fatto che anche i LED a basso wattaggio hanno un’ottica. Sono in possesso di un riflettore incorporato nonché di una lente, che riunisce in un fascio la luce, e questo effetto di raggruppamento decide quanta luce realmente arriva nell’acquario. Un LED quindi non vale l’altro, e pertanto è opportuno investire una somma maggiore in un prodotto qualitativamente superiore di un marca nota. Non ha importanza se si tratta di una HQI, una lampada fluorescente o una a LED: chi ne acquista una economica, alla lunga spenderà di più.
Il raffreddamento
In alcuni casi non è possibile fare a meno di impiegare un refrigeratore convenzionale. Ad ogni modo nell’acquariologia marina si è spesso imposto l’uso del raffreddamento per evaporazione. Inizialmente per mezzo di comuni ventilatori da ambiente azionati dalla corrente di rete, e non senza rischi, mentre oggi la circolazione d’aria che determina l’evaporazione viene di regola prodotta da piccole ventole, solitamente resistenti anche alla corrosione. Da alcuni anni sono disponibili anche delle apparecchiature di raffreddamento più potenti, sorprendentemente efficaci anche negli impianti più grandi.

Il raffreddamento per evaporazione Una possibilità per ridurre la temperatura dell’acqua consiste nell’evitare le ridondanze di consumo energetico degli apparecchi elettrici, che apportano all’acqua calore inutile. Un’altra sta nel raffreddare attraverso l’evaporazione, un effetto che si verifica anche nell’uomo con la sudorazione. A tale riguardo svariati produttori offrono oggi dei ventilatori da raffreddamento ottimizzati, sia apparecchi piccoli e sottili sia impianti di raffreddamento più grandi e molto efficienti. Un esempio di piccolo ventilatore da raffreddamento è questo modello della TECO (disponibile in 3 diverse grandezze), che soffia l’aria in modo radiale ed ha pertanto una forma estremamente piatta ed è controllabile elettronicamente anche tramite un comodo telecomando.
Vedi a riguardo la nostra prova
„Size matters?“
“Dipende dalla grandezza”, afferma la credenza popolare. Se questo sia davvero corretto non potrà essere stabilito con certezza, ma che anche un piccolo acquario marino possa essere molto stimolante non è più un segreto, al più tardi dopo l’uscita del numero di CORALLI dedicato ai “Nano Reef” (nr. 12). Altrettanto indubbio è, nel contempo, che un acquario marino non deve possedere un volume minimo di 300 litri per essere stabile dal punto di vista biologico, ma con gli occupanti adatti può funzionare anche se sensibilmente più piccolo (KNOP, 2007, 2008). Quando i costi per un acquario di barriera grande ed energeticamente costoso sono insostenibili e tali da provocare l’abbandono di questo hobby, bisognerebbe dare una occhiata a questi piccoli acquari, offerti da vari produttori, completi con tutta la tecnica per il marino. I costi di gestione in questo caso sono da ogni punto di vista più ridotti rispetto ad una vasca da 500 o 800 litri di volume, ed in particolare non solo per quello che riguarda l’impiego di energia, ma anche per il dispendio finanziario legato a manutenzione e cura. Quando l’equipaggiamento tecnico è adeguato, un acquario di questo genere può essere popolato non solo da coralli molli, ma si adatta essenzialmente anche per quelli duri.
„Occupanti a risparmio energetico“
I coralli duri sono attraenti, su questo non c’è dubbio. Per molti costituiscono la ragione per allestire un acquario di barriera e avvicinarsi all’hobby dell’acquariologia di barriera. Per più di un appassionato, però, sono anche il motivo per cessare questa attività. Non solo per degli errori e perdite con questi ospiti delicati e costosi, ma anche per gli enormi costi che determinano, soprattutto visto il loro bisogno di luce. I coralli duri costituiscono un grande arricchimento dell’acquariologia marina, su questo nessuno può dubitare, ma non sono comunque “l’acquariologia marina”. Durante gli anni ’80 i coralli duri estendevano dolcemente i loro polipi nella corrente, quelli delle Xenia facevano a gara per attirare l’attenzione con il loro pompaggio, e un favoloso paesaggio di coralli molli rendeva luminoso lo sguardo degli acquariofili. Oggi le cose sono spesso diverse. Non è ad ogni modo il possesso delle più colorate acropore a fare un acquariofilo di barriera, ma l’entusiasmo per un biotopo ricco di specie all’interno dell’acquario, che crea una comunità marina così varia. Chi vuole risparmiare energia può farlo, mantenendo, al posto dei coralli duri a polipo piccolo, un acquario per coralli molli. Certo una vasca piena di Sinularia, Xenia e Sarcophyton non farà molto parlare di sè, ma per molti questo non rappresenta di certo un problema. I coralli molli necessitano di molta meno luce rispetto a quelli duri a polipo piccolo della piattaforma corallina, e molti sono degli ottimi “economizzatori di energia”, tanto che in passato venivano mantenuti con poche lampade fluorescenti. Ad ogni modo, anche chi non vuole rinunciare ai coralli duri estremamente affamati di luce può risparmiare energia con l’illuminazione: dimensionate l’illuminazione in modo che la luce sia disponibile in quantità sufficiente per coralli duri come gli Acropora solo nella parte superiore della vasca, mentre le zone inferiori ricevono una radiazione visibilmente inferiore e vengono occupate per esempio con coralli molli o con quelli duri che hanno bisogno di meno luce, come le specie Montipora. In questo modo è possibile economizzare energia ricavando spazio per bassi consumatori energetici e filtratori. Inoltre, così facendo, si favoriscono anche le esigenze dei pesci corallini mantenuti: in un acquario illuminato intensamente dall’alto verso il basso con potenti lampade HQI la maggioranza dei pesci soffre di uno stress permanente, perché non trova delle zone ombreggiate dove ritirarsi. Se una vasca di questo genere dovesse risultarvi ancora troppo costosa dl punto di vista energetico, dovreste allestirne una per soli filtratori, mantenere colorati gorgonacei, spugne e ascidie di mare. Posso affermare per esperienza che con una vasca di questo genere non si perde nulla, anzi si guadagna molto, perchè tra questi gruppi di animali c’è tanto da scoprire dal punto di vista acquaristico…
Maggiori informazioni sull’argomento sono disponibili nel Nr. 57 di CORALLI
