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52 | Viaggio Cuba                                                     CORALLI 15 Free ONLINE - 2019

                                 caso, nei riguardi di questa attrazione si possono avere opinioni diverse. Da un lato questi ani-
                                 mali non mostrano più alcun comportamento naturale, dall’altro offrono sicuramente al sub-
                                 acqueo  la  rara  possibilità  di  vedere  da  vicino  questi  maestosi  predatori  dei  Caraibi  quasi
                                 durante  ogni  immersione.  Quando  raggiungiamo  il  punto  dell’immersione  attraversando  la
                                 zona delle mangrovie con la rapida imbarcazione, gli squali sono solitamente già sul posto. La
                                 maggior parte di questi robusti animali, che compiono i loro giri nei pressi della superficie
                                 dell’acqua, sono più grandi di noi Questa insolita situazione potrà creare titubanza in qualche
                                 novizio, prima di lasciare la sicurezza della barca per far compagnia ai predatori. Ad ogni modo,
                                 ogni  timore  in  questo  momento  è  immotivato,  dato  che  gli  squali  preferiscono  i  pesci.  Gli
                                 uomini non fanno parte del loro schema predatorio. Con i loro sensibili sensi questi animali
                                 sanno distinguere bene gli uni dagli altri. La nostra fragorosa entrata in acqua, infatti, li spaventa,
                                 seppure pare si siano abituati a tale procedura. Ancora più affascinante è poter nuotare d’ora
                                 in avanti insieme agli squali ad altezza d’occhio. Solo adesso, ad una più attenta osservazione,
                                 si comprende che noi, a seconda del punto di immersione, abbiamo di fronte degli squali seta
                                 (Carcharhinus  falciformes),  caraibici  (Carcharhinus  perezi)  o  entrambe  le  specie.  Mentre
                                 seguiamo verso il basso la pendenza del reef, l’insolito raduno si scioglie gradualmente. Ben
                                 presto questi animali si dirigono verso regioni con maggiori profondità. Scompaiono di conti-
                                 nuo alla nostra vista per poi rapidamente ricomparire. Frequentemente ci imbattiamo anche
                                 nelle cernie nere (Mycteroperca bonaci), la cui distanza di fuga è più ridotta di quella neces-
                                 saria ad una piena ripresa fotografica. Talvolta questi rispettabili pesci evidenziano un disegno
                                 punteggiato rosso marrone, ma il bordo nero della loro pinna caudale rimane sempre come
                                 sicura caratteristica. Appaiono meno poderose le più rare cernie di Nassau (Epinephelus stria-
                                 tus) con la loro inconfondibile livrea striata. Gli attori principali di questo cerchio di parentela
                                 sono gli Epinephelus itajara. Il più lungo di loro è grande all’incirca quanto me, ma sicuramente
                                 ha quattro volte il mio peso. Batte perfino i buoni due metri dello squalo di barriera Paroli, che
                                 evita prontamente la cernia, appena tenta di sferrare un attacco. Nelle sue fauci la fotocamera
                                 subacquea troverebbe facilmente posto, ed è proprio quello che pensavo mentre cercavo di
                                 scattare una immagine particolarmente ravvicinata. L’unico movimento però è un indeciso rol-
                                 lio degli occhi.
                                 Un avvincente finale
                                 Vista la presenza di tali soggetti ho rivolto poca attenzione agli altri abitanti marini. Sul fondale
       Questi invasivi pesci scorpione (Pte-  sabbioso ci sono, ad esempio, le razze americane (Dasyatis americana), lo strombo gigante
       rois volitans) in alcuni punti dei  (Strombus gigas) altrove quasi scomparso, o diverse specie di cetrioli di mare (Asti-
       Caraibi si incontrano ormai tanto
       spesso quanto nel loro ambiente ori-   chopus multifidus). Nelle spaccature del reef si sono ritirati i socievoli tarponi
       ginario.                               (Megalops  atlanticus).  Le  loro
                                                grandi squame vistose, argen-
                                               tate e scintillanti, richiedono
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