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CORALLI 15 Free ONLINE - 2019
Con un dispositivo di risciacquo è possibile automatizzare la pulizia del
recipiente di raccolta. Foto: D. Knop
Perché è possibile schiumare le molecole organiche?
La base per la schiumazione dei composti organici sono specifiche carat-
teristiche chiamate “idrofobe” e “idrofile”. Idrofilo significa “amante
dell’acqua”. In tal senso si tratta di sostanze che, a causa della loro pola-
rità, si sciolgono facilmente nell’acqua. I prototipi sono i Sali come il clo-
ruro di sodio. Fanno parte dei composti idrofili anche diversi zuccheri,
l’etanolo (alcool etilico, quello che si utilizza in bevande come la vodka),
alcuni aminoacidi e vitamine. Idrofobo, al contrario, significa “repellente
all’acqua”. Tra queste sostanze vengono annoverati i composti non
polarizzati, che non si sciolgono nell’acqua. Un classico esempio per un
composto di questo tipo è l’olio, che si distribuisce sull’acqua sotto forma
di sottile strato, dato che, al contrario dei composti polarizzati, non può
sciogliersi al suo interno. Esiste comunque tutta una serie di composti in
possesso di entrambe le caratteristiche, che evidenziano sia caratteristi-
che idrofobe sia idrofile. Vengono chiamate anfipatiche. In questa cate-
goria rientrano molti acidi grassi e proteine come pure innumerevoli altre
grandi molecole organiche. Le molecole idrofobe e le aree idrofobe di
quelle anfipatiche, durante la schiumazione si depositano nello strato di
confine aria/acqua nello schiumatoio e possono così essere rimosse dal
sistema. Le molecole idrofile, cioè quelle che “amano l’acqua”, non sono
in grado di farlo e rimangono completamente disciolte nell’acqua. Questa
è anche la ragione per la quale nitrati e fosfati non possono essere schi-
umati. È necessario altresì ricordare che, nel caso dei composti anfipatici,
le aree idrofobe si depositano nello strato di confine aria /acqua mentre
quelle polarizzate (= idrofile) sono direzionate verso l’acqua.

