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che i nitriti possono esse-
                                                                            re ossidati in nitrati (DOBLAN & LACKNER,
                                                            la  dagli  atomi  1996). Se c’è a disposizione abbastan-
                                                        di ossigeno. Questo  za ossigeno, è possibile persino una os-
                                                    accade con l’aiuto di un  sidazione dei nitriti all’interno dei cor-
                                             enzima chiamato “metaemoglobi-  puscoli sanguigni rossi.
                                         na riduttasi”, e se collochiamo l’ani-
                                         male in acqua di acquario priva di ni-  Quale concentrazione
                           bile,  in  un  triti trascorreranno circa 24-72 ore pri-  di nitriti è tollerabile?
                         processo defini-  ma che la misura naturale sia stata
                   to glicogenolisi. Si libe-  nuovamente raggiunta (HUEY, 1980;  Sostanzialmente la concentrazione di
                   ra dello zucchero che  KNUDSEN & JENSEN, 1997). L’organismo  nitriti in acquario, anche in casi ecce-
                  serve all’animale come  deve poter disporre di questo enzima,  zionali, non dovrebbe superare un va-
                 energia, aiutandolo a su-  perché anche in condizioni libere da  lore di 0,1 mg/l. Certo possono essere
             perare meglio una carenza di  nitriti avviene una certa ossidazione  tollerati valori più elevati rispetto al-
       ossigeno in seguito alla formazione  della sostanza colorante rossa del san-  l’ammoniaca, ma i nitriti, a causa del-
       della  metaemoglobina  (PERRONE &  gue, che deve essere fatta regredire.  la prolungata tossicità anche molto do-
       MEADE, 1977). Questo funziona, come  Questa “naturale” ossidazione viene fa-  po l’apice della concentrazione, pos-
       si è detto, solo se il pesce è in buone  vorita da una carenza di ossigeno e da  sono ancora avere effetti negativi sul-
       condizioni,  cosa  che  concerne  so-  bassi valori di pH (KIESE, 1974), o an-  l’organismo. Nelle vasche di quaran-
       prattutto l’alimentazione; deve cioè “es-  che da uno stress generale (CAMERON,  tena il filtraggio biologico (nitrifica-
       sere in carne”, e questo dimostra quan-  1971) e dipende naturalmente dalla  zione e denitrificazione) è spesso in-
       to sia importante una buona condi-  specie di pesce (CAMERON, 1971; BROWN  sufficiente, e inoltre le elevate fluttua-
       zione generale quando si tratta di su-  & MCLEAY, 1975). Anche l’età del pesce  zioni di carico peggiorano la forma-
       perare stress o cattive condizioni del-  gioca un ruolo: i giovani sono più tol-  zione di una stabile popolazione di
       l’acqua. I pesci degli habitat freddi (per  leranti verso i nitriti rispetto agli esem-  batteri, a causa della variabile presen-
       esempio l’antartico) trasportano una  plari più anziani (PERRON & MEADE,  za di animali. In acquari con fondale
       quantità considerevolmente maggio-  1977; RUSSO, 1974; BARTLETT &NEUMAN,  e un allestimento con un’ampia su-
       re di ossigeno direttamente nel plasma  1998), probabilmente a causa di una  perficie colonizzabile dai batteri, nor-
       sanguigno e sono pertanto molto me-  aumentata attività di metaemoglobina  malmente si forma una popolazione
       no esposti al pericolo della metae-  riduttasi (KIESE, 1974). Una via per la ri-  stabile di microrganismi, che tollera
       moglobina. I pesci antartici,  per esem-  duzione dei nitriti nel pesce è presen-  meglio le variazioni di carico rispetto
       pio, non possiedono alcuna emoglo-                  te nel fegato: nel-  alle vasche “nude” di quarantena o di
       bina! Se una parte considerevole del-                le cellule epati-  riproduzione.
       la sostanza che colorante emoglobi-
       na è ossidata, allora l’organismo del
       pesce in questione è in grado di
       ridurre nuovamente
       questa  metaemo-
       globina liberando-



















                                                                                        Il pesce falco Oxymonacanthus
                                                                                        longirostris (Acquario di Sandra
                                                                                                e Cornelia Preis).
                                                                                                   Foto: D. Knop

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