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MAR) di Kiel è giunto però alla con-  sticamente il loro comportamento, al-  sca, vengono così condotte delle in-
       clusione che l’aumento di CO provo-  lora le “zone morte” nei mari del mon-  tensive campagne di misurazione pro-
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       cato dall’uomo potrebbe avere anche  do, nelle quali non è possibile alcuna  prio su tale tematica. I nostri colleghi
       drastici effetti sulle zone povere di os-  vita superiore a causa di un minore  hanno viaggiato con la nave da ricer-
       sigeno degli oceani tropicali. “I nostri  contenuto di ossigeno, si estenderan-  ca “Meteor” davanti alla costa del Perù,
       studi dimostrano un allargamento del-  no vistosamente. Per tale studio  OSCH-  allo scopo di ottenere dati importanti
       le zone con acque povere di ossigeno  LIES e i suoi colleghi hanno utilizzato  nella locale area povera di ossigeno,
       fino al 50% entro la fine di questo se-  un modello climatico globale, con  riferisce con piacere il prof. OSCHLIES.
       colo”, riferisce il prof. OSCHLIES. “Siamo  oceani, atmosfera e carbonio integra-  Parallelamente un altro team di ricer-
       rimasti alquanto sorpresi dalla preci-  to, nonché un ciclo delle sostanze nu-  ca con la “Maria S. Merian” studia le
       sione del segnale”, prosegue il  prof.  trienti. Il modello è stato “nutrito” con  condizioni nell’oceano Atlantico di-
       OSCHLIES. “Nei nostri calcoli abbiamo  dati ottenuti sul campo attraverso i co-  nanzi alla costa dell’Africa occiden-
       presunto che gli uomini continuino co-  siddetti mesocomi. Questi mesocomi,  tale nella zona di Capo Verde. Queste
       me hanno fatto sinora (il cosiddetto  in un certo modo dei “reagenti sovra-  spedizioni vengono effettuate proprio
       “Business-as-usual-Scenario”), ma no-  dimensionali”, sono degli impianti di  al momento giusto. Il prof.  OSCHLIES e
       nostante ciò non ci attendevamo l’ef-  sperimentazione che consentono, nel-  i suoi colleghi sono ansiosi di potersi
       fetto citato in questa misura. Il forte de-  l’ambito di esperimenti temporali, di  avvalere dei dati…
       cremento della concentrazione di os-  studiare l’influsso della crescente as-
       sigeno ad alcune centinaia di metri di  sunzione dell’anidride carbonica in       Dott. Andreas Villwock
       profondità è riconducibile alla scom-  condizioni reali. “Come cosa successi-  (Istituto Leibniz per la scienza
       posizione batterica del materiale or-  va abbiamo bisogno assolutamente di           marina, Kiel)/IDW
       ganico sprofondato che, attraverso l’ef-  ulteriori dati osservativi”, spiega il co-
       fetto fertilizzante della CO sulla su-  autore dello studio, il dott. Kai SCHULZ.
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       perficie del mare, diventa sempre più  “In questo modo siamo in grado di ca-
       ricco di carbonio e determina un mag-  librare meglio i nostri modelli miglio-
                                                                             Bibliografia
       gior consumo di ossigeno durante la  randoli ulteriormente”. Nell’ambito del-  OSCHLIES, A., K. G. SCHULZ, U. RIEBESELL & A.
       scomposizione rispetto alla solita bio-  la nuova area di studio 754 Clima-Bio-  SCHMITTNER (2008): Simulated 21st century’s
                                                                             increase in oceanic suboxia by CO -en hanced
       massa ricca di proteine. Se il prof. OSCH-  geochimica sugli effetti di cambia-  biotic carbon export. – Global Bio geo chemical
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       LIES e i suoi colleghi avessero ragione  mento negli oceani tropicali, appog-  Cycles   22,   GB4008,   doi:
       e gli uomini non modificassero dra-  giata dalla comunità scientifica tede-  10.1029/2007GB003147.


       I Batteri favoriscono la fossilizzazione

       La fossilizzazione degli organismi di
       epoche passate non costituisce nulla
       di insolito. Ammoniti, Ceratiti, Ortho-
       ceras e molti altri cefalopodi li cono-
       sciamo come fossili, come pure i cro-
       stacei, gli echinodermi o i pesci, e per
       la ricerca questi testimoni di pietra
       della storia evolutiva forniscono mol-
       te importanti indicazioni. In tutti i ca-
       si si tratta di animali che mostrano
       strutture solide e stabili, che dopo la
       loro scomparsa si conservano per
       molto tempo, come per esempio la
       corazza o il guscio. Gli animali che
       non  sviluppano  alcun  tipo  di  ele-
       mento solido, come per esempio i co-
       rallimorfari  dell’ordine  Coralli-
       morpharia, non si trovano solitamen-
       te come fossili, circostanza che com-
       plica notevolmente lo studio della lo-
       ro storia evolutiva (KNOP, 2008). Oc-
       casionalmente però si rinvengono an-  Gli esseri vivente di epoche passate sono talvolta rinvenuti come fossili. Nella foto un Trilobite, rap-
                                         presentante di una classe estinta di abitanti marini che vivevano nel paleozoico, dal secondo livello del
       che fossili di minuscoli organismi, che  cambriano (inizio 542 milioni di anni fa) fino all’estinzione di massa  alla fine del permiano (circa 251
       non avevano sviluppato alcuna strut-  milioni di anni fa).  Foto: D. Knop


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