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Per l’acquariofilo d’acqua
dolce questo titolo può ap-
parire quasi la presenta-
zione di un problema: nel-
le vasche di acqua dolce
fittamente popolate da
piante, infatti, alcune specie di luma-
che costituiscono un vero spauracchio.
Negli acquari di barriera invece le lu-
mache nella maggior parte dei casi so-
no animali molto utili, che inoltre in-
crementano la varietà delle specie. Per
questa ragione dovrebbero far parte di
ogni vasca di barriera, e spesso non è
praticamente possibile evitare l’intro-
duzione delle specie più piccole at-
traverso le rocce vive o il substrato roc-
cioso dei coralli. Sia alcune delle spe-
cie più minuscole come pure molte di
quelle più grandi sono erbivori ideali
che, nella comunità dell’acquario, qua-
si mai diventano indesiderati; nel peg-
giore dei casi può capitare che una lu-
maca turbo adulta possa far cadere
qualcosa, o che delle neritidi ricopra-
no il vetro frontale della vasca con le
loro uova. In ogni caso è richiesta cau-
tela e non bisognerebbe mai eccede-
re: la dipendenza di questi erbivori dal
nutrimento algale è enorme, e dove
due grossi esemplari di Turbo posso-
no trovare il loro spazio, un terzo po-
trebbe ridurre le alghe di cui si ciba-
no a un punto tale da far soccombere
tutte e tre le lumache. Anche la ridu-
zione della crescita algale, per esem-
pio attraverso la diminuzione del con-
tenuto dei fosfati, ha effetti drammati-
ci sulla loro disponibilità di cibo, cau-
La lumaca nella foto, non meglio identificata, per mimetizzarsi porta una grande spugna. Questa forma sando la scomparsa di diversi esem-
di simbiosi è spesso presente anche in commercio.
Le lumache
n e l l ’ a c q u a r i o m a r i n o
Daniel Knop
La lumaca Lentigo lentiginosus nel giro di poche frazioni di secondo è in grado di girare il suo guscio e si sotterra nel fondale.
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