Page 59 - Rivista Coralli n.19 free
P. 59

I corallimorfari, dei coralli duri senza scheletro?

         vegetale primaria (“Chemio Autotro-  ché si orientano a caratteristiche di si-  nell’anatomia dei polipi è sempre sta-
         fia”), un qualcosa che la scienza aveva  militudine visibili, vale a dire compro-  ta fissata una netta separazione tra
         prima di allora escluso. Attualmente i  vano una origine comune tra le singo-  questi due ordini. Studi recenti però
         biologi sono in procinto di studiare i ri-  le specie. In questa direzione non man-  fanno apparire questi due gruppi sot-
         lievi subacquei, strutture collinose sul  cano le sorprese.          to una luce completamente diversa, in
         fondale marino, molti dei quali sono                                 particolare un esame filogenetico con-
         densamente colonizzati come i reef co-  L’evoluzione                 dotto nel 2006 (MEDINA). Per una mi-
         rallini. Delle circa 100.000 strutture del  dei coralli duri         gliore comprensione della storia del-
         genere solo 200 sono state studiate. Que-                            le origini dei coralli duri, comunque,
         sto dimostra quanto siano grandi le la-  La supposizione che i coralli duri sia-  è necessario puntualizzare quanto se-
         cune nella conoscenza della vita ma-  no tutti imparentati tra loro è molto an-  gue: sull’origine dei coralli sono state
         rina ancora oggi, per non parlare del  tica. Ancora oggi li si raggruppa nel-  fatte fino ad oggi due diverse ipotesi.
         quasi inesplorato ambiente delle gran-  l’ordine una volta definito Madrepo-  La prima pone i suoi predecessori tra
         di profondità marine. Un ulteriore svi-  raria degli Scleractinia. Ai corallimor-  i Rugosa, un ordine estinto, i cui rap-
         luppo, che attualmente aiuta i biologi  fari, i loro “padri” dell’ordine Coralli-  presentanti vengono definiti anche Te-
         marini a colmare tali lacune conosci-  morpharia, si attribuisce una lontana  tracoralli (“coralli rugosi”). Di questi
         tive, consiste nel continuo affinamento  parentela con gli scleractinia. Tale “rag-  animali urticanti dalle forme caratte-
         delle possibilità di studio del materia-  gruppamento sulla base di caratteri-  ristiche con un involucro esterno ru-
         le ereditario. Questi esami genetici del-  stiche simili”, però, ha condotto ad una  goso sono noti moltissimi fossili, e an-
         le sequenze di DNA, con il cui ausilio è  accurata separazione dai coralli duri.  ch’essi una volta producevano sche-
         possibile provare con precisione le re-  I corallimorfari sono stati ritenuti un  letri di carbonato di calcio, delle buo-
         lazioni di parentela tra esseri viventi (ve-  gruppo di organismi con una origine  ne ragioni per supporre una parente-
         di riquadro), nell’ambito della ricerca  comune, definiti dagli scienziati come  la. Esistono ad ogni modo importanti
         dei meccanismi evolutivi rappresenta-  “monofiletici”. Lo stesso si immagina-  argomenti contro questa ipotesi, il pri-
         no un vero e proprio “salto quantico”.  va dei coralli duri, perché alla fine for-  mo riguarda i setti calcarei, le pareti di-
         Contribuiscono in modo sostanziale al-  mano tutti uno scheletro di carbona-  visorie simili a colonne, che presenta-
         l’ottenimento di una più esatta perce-  to di calcio, che manca ai corallimor-  no una struttura completamente di-
         zione di quanto accade in natura per-  fari. Nonostante tutte le somiglianze  versa rispetto ai coralli duri. Il secon-


                                                      CORALLI 57
   54   55   56   57   58   59   60   61   62   63   64