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Linné – Sistema Naturae          anche a tal riguardo dettagliate prove scienti-  stralia con i coralli. Per il lavoro di tas-
                                         fiche che aveva raccolto durante i suoi viaggi  sonomia su questi animali urticanti ave-
                                         di ricerca (Australia, isole Galapagos). Ancora  va il miglior presupposto, come suc-
                                         oggi la sua opera è alla base della teoria scien-
                                         tifica sull’evoluzione..           cessivamente avrebbe scritto in un ar-
                                         Veron -                            ticolo sulla rivista CORALLI, vale a dire
                                         La rete evolutiva                  nessuno. Si era laureato con una tesi sul-
                                                                            la neurofisiologia delle libellule, dopo
                                                                            essersi in precedenza occupato degli
                                                                            Opossum e delle lucertole. L’Università
                                                                            James Cook cercava un laureato con
                                                                            esperienze da subacqueo per un lavo-
                                                                            ro di studio sui coralli, e dopo tre ban-
                                                                            di c’era un solo candidato: John Ed-
                                                                            ward Norwood Veron, soprannominato
        Sistema Naturae – Il sistema naturale fu rea-                       “Charlie”, nomignolo che lo accostava
        lizzato da Carl von Linné per disporre in un                        a Charles Darwin per il suo impegno
        ordine il mondo vivente. Nella X edizione  del-
        l’opera in due volumi (vol. 1 Animali, vol. 2 Pian-                 nello studio dei più disparati animali.
        te) indicò anche la denominazione di ciascuna                       Nei successivi decenni di intenso lavo-
        specie con il nome del genere e della specie
        (“nomenclatura rinominale”), che utilizziamo                        ro tassonomico, Veron realizzò la de-
        ancora oggi. Tuttavia von Linné non vedeva il                       scrizione scientifica di quasi un quar-
        suo sistema come una rappresentazione di una  La rete evolutiva rappresentata graficamente. 3  to di tutti i coralli oggi conosciuti, e
        origine comune (“sistema filogenetico”), per-  Grafiche: D. Knop
        ché ai suoi tempi si era ancora convinti che le                     parallelamente a questa attività svilup-
        specie fossero immutabili e originatesi dalla  La rete evolutiva è una teoria con la quale si sup-  pò dei modelli di pensiero che si spin-
        creazione. Ad ogni modo, Linné nel corso del-  pone che le specie non si modifichino solamen-  gevano oltre i limiti della moderna teo-
        la sua vita espresse qualche dubbio su questa  te attraverso il loro materiale ereditario già dis-
        immutabilità. Certamente ai suoi tempi l’atto  ponibile con la selezione naturale (“Darwini-  ria dell’evoluzione. Aveva notato che i
        creativo non poteva essere messo in dubbio  smo”) sviluppando una linea genealogica ramifi-  coralli della stessa specie in diversi pun-
        da nessuno, ma in questo modo pensò che at-  cata e continuamente divisa, ma che si interse-  ti della Terra si differenziavano vistosa-
        traverso la creazione fossero state create al-  chino tra loro per mezzo dello scambio geneti-
        cune specie, dalle quali successivamente se ne  co. Rappresentando graficamente tali linee ge-  mente tra loro, e che il concetto di spe-
        svilupparono svariate altre. Linné aveva com-  nealogiche, esse non solo si separerebbero tra  cie viene determinato, secondo alcuni
        preso che le specie potevano essere ordinate  loro, ma in diversi punti si incrocerebbero. J. E.  punti di vista, dai processi naturali. So-
        in un sistema gerarchico in base alle caratte-  N. VERON come esempio ha utilizzato i coralli
        ristiche. Quello che però ai suoi tempi non si  duri che si riproducono con le larve fluttuanti e  pra a ciò che crediamo “specie”, se-
        poteva comprendere era il fatto che queste  attraverso il loro trasporto con le correnti ma-  condo la sua teoria della rete evoluti-
        gerarchie si riconducevano alla fine ad una ori-  rine possono espletare uno scambio genetico  va, c’è una grande continuità, definita
        gine comune.                     globale. La rete evolutiva non presenta sostan-  come “Syngameons” (vedi riquadro)
        Darwin -                         zialmente le specie come unità chiuse e geneti-
        L’origine delle specie           camente isolate, ma come “unità genetiche a  che, nell’ambito delle diverse specie,
                                         tempo”, che solo in alcune regioni geografica-  conduce ad uno scambio genetico, e
                                         mente isolate (per esempio per la mancanza di
                                         correnti, grandi distanze) in conseguenza della  non solo attraverso distanze geografi-
                                         mancanza di scambio genetico rimangono co-  che, ma anche su intervalli temporali.
                                         stanti e si adattano al luogo attraverso la sele-  Sia nel premiato volume “Corals in Spa-
                                         zione naturale (“forme locali geografiche”). Glo-
                                         balmente una specie, secondo questa teoria, è  ce and Time” (“Coralli nello spazio e
                                         però soggetta  ad uno scambio genetico con  nel tempo”), sia nella sua opere in tre
                                         moltissime altre specie, possiede molte forme  libri “Corals of the World” (“Coralli del
                                         locali geografiche e di regola presenta diverse
                                         “specie genitrici”. L’incrocio genetico in tal sen-  Mondo”) ha descritto questa ipotesi
                                         so non si avvale soltanto dell’ibridazione (in-  con circostanziati approfondimenti.
                                         crocio genetico tra specie diverse), ma anche di
                                         altri meccanismi di trasmissione fino ad ora qua-
                                         si non studiati, come il trasferimento genetico  Gli uomini hanno bisogno
                                         orizzontale (trasferimento genetico al di fuori  delle categorie
                                         della riproduzione sessuale), in altre parole lo
        “L’origine delle specie” di Darwin, un’opera  scambio genetico tra batteri e virus, e altre. Se-
        pubblicata la prima volta in 1.250 esemplari, è  condo Veron le specie e i generi esistenti ad un  Tutti quei fenomeni che contraddico-
        considerato un testo chiave nella storia scien-  certo livello temporale si intersecano e si rami-  no il concetto della sistematica relati-
        tifica e la base della teoria evolutiva. Con que-  ficano sempre nuovamente nel corso dei mil-  va alle specie, come la formazione di
        sta opera il naturalista confuta l’ipotesi della  lenni. Le singole specie possono essere deter-
        biologia creativa (“creazionismo”), che spiega  minate concretamente solo in particolari regio-  ibridi, che non dovrebbero esistere per-
        l’origine delle specie con l’interpretazione  let-  ni geografiche e in un particolare momento; nel-  ché una specie si distingue dalle altre
        terale delle scritture sacre della religione abra-  la dimensione spaziale e temporale non sono
        mistica (per esempio il libro di Mosé). Darwin  costanti. Tutte quelle specie che si trovano tra  e non si mischia con queste, vengono
        non ruppe solo con questo dogmatismo cri-  loro in uno scambio genetico formano tra loro  spiegati dalla teoria della rete evoluti-
        stiano rendendo la mutabilità delle specie at-  un “Syngameon”, e ogni singola specie può al  va di J. E. N. Veron. Se si comprende che
        traverso la selezione naturale (“Darwinismo”)  contempo essere parte di innumerevoli Synga-
        il fulcro della teoria evoluzionistica, ma fornì  meon.             questa sistematica delle specie in larga
                                                                            parte non corrisponde all’operato del-


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