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Le somiglianze anatomiche tra i corallimorfari dell’ordine Corallimorpharia e i polipi dei coralli duri sono sorprendenti. L’esemplare di Pseudocorynactis ca-
       boverdensis nella foto mostra in alto a sinistra delle pareti divisorie complete e incomplete (mesenteri). Nei coralli duri queste sono ugualmente presenti, e
       nello spazio intermedio si trovano i setti calcarei colonniformi.

       voro dei naturalisti di due o tre secoli  percezione anche nell’ambito dei reef  coralli si è sensibilmente ampliato. Una
       fa. Furono descritte innumerevoli spe-  corallini e degli invertebrati che vi vi-  delle ragioni sta nella tecnica subac-
       cie di terra e d’acqua e furono ordina-  vono. Ad ogni modo, le possibilità tec-  quea, con la quale oggi possiamo in-
       te in un sistema di categorie di nuova  niche di studiare i coralli continuava-  trattenerci quasi a piacere come “ospi-
       creazione. Venne sviluppata una rap-  no ad essere limitate. Per “l’animale ter-  ti spettatori” nei reef corallini e studiar-
       presentazione del mondo vegetale e  reno uomo” il reef corallino è un ele-  ne la natura. Inoltre, per mezzo di som-
       animale che si basava sulla supposi-  mento estraneo, un ambiente mortale,  mergibili con equipaggio o senza, esplo-
       zione che le specie fossero statiche e  nel quale possiamo esistere soltanto  riamo le zone più profonde degli eco-
       create da Dio. La strenua imposizione  con un complesso equipaggiamento  sistemi marini. Portiamo a casa, in la-
       in tutti i campi della verità dogmatica  tecnico, e anche così unicamente per  boratorio o nel salotto persino l’ocea-
       della religione cristiana non lasciava  brevi periodi. Queste tecniche al tem-  no, ricreiamo in acquari delle piccole
       spazio allo sviluppo di nuovi modelli  po di Darwin non erano ancora state  comunità viventi per studiarle. Attra-
       di pensiero, fino a quando Charles Dar-  sviluppate e pertanto la conoscenza de-  verso il miglioramento delle possibili-
       win, in un momento culturalmente ma-  gli esseri marini era limitata. Questo si-  tà di studiare gli organismi marini, so-
       turo, fornì una spiegazione naturale e  gnifica che le basi della sistematica dei  no state ottenute non troppo tempo fa
       scientifica conclusiva formulando la  coralli, della quale ci avvaliamo oggi, è  delle scoperte rivoluzionarie, come i
       sua teoria dell’evoluzione. Per la prima  stata sviluppata in un tempo nel quale  reef di acqua fredda davanti alle coste
       volta le specie vennero considerate di-  si vedevano nelle specie delle unità im-  della Norvegia, nei quali sono presenti
       namiche e variabili e le relazioni di pa-  mutabili create da Dio, non potendole  degli imponenti coralli Lophelia pertu-
       rentela tra queste erano parte di tale  quasi osservare nei loro ambienti na-  sa che esistono da migliaia di anni.
       nuovo modello esplicativo come l’a-  turali. Per poterle inserire in categorie  Un’altra scoperta sensazionale è stata
       dattamento al cambiamento dell’am-  ci si avvalse del “raggruppamento in ba-  la scoperta delle fumarole nere, le sor-
       biente. In questo modo venne posta la  se  a  caratteristiche  comuni”  inizial-  genti sulfuree a circa 3.500 metri di pro-
       base per una interpretazione comple-  mente citato. Nei decenni seguenti e fi-  fondità, presso le quali i più diversi or-
       tamente nuova di quello che accade in  no ai giorni nostri la conoscenza che  ganismi si sono adattati ad una vita sen-
       natura e, passo dopo passo, si affinò la  l’uomo aveva sulla storia evolutiva dei  za sole avvalendosi della produzione


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