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Tridacna crocea, inizialmente in mo- fluttuare facendosi trasportare dalla
do impercettibile. Dato però che sta- corrente e formare in altri punti nuo-
vo cercando in modo mirato questi vi zooidi, visto che nell’arco di poche
tunicati, li ho individuati osservan- settimane queste ascidie di mare so-
done accuratamente gli zooidi so- no comparse su innumerevoli rocce
ciali. Sul guscio di un altro esempla- allargando rapidamente la loro co-
re di tridacna erano presenti ulterio- lonia. In ogni caso è probabile che
ri ascidie, che da lontano somiglia- questo fatto fosse riconducibile an-
vano a B. leachi, perché gli zooidi era- che ad una riproduzione sessuale
no ugualmente disposti in maniera perché, come descritto nell’articolo
circolare. Soltanto la pigmentazione precedente, questa specie libera nel-
cromatica della seconda “forma” era l’acqua delle larve incubate. Le ho
molto più intensa, mentre la prima trovate perfino sui vetri della vasca
evidenziava una leggera trasparenza. filtro come spesse coperture. Si sono
Inizialmente ho ritenuto diverse le insediate anche sullo stelo dei coralli
due specie, ma poi ho appreso che molli, ed erano presenti addirittura
gli zooidi della forma giovanile sono nella parte interna della calamita per
intensamente colorati (PATRICIA KOTT). pulire i vetri.
Le colonie presenti si ingrandirono
diventando sorprendentemente fitte; Le specie Ecteinascidia
ogni pezzetto di substrato venne da
loro colonizzato. Anche le colonie Un’altra specie, anche se solitaria, si
con zooidi adulti si sviluppavano ra- accrebbe inizialmente sulle rocce vi-
pidamente, circostanza che prova co- ve: Ecteinascidia nexa. Si trattava di
me, sia allo stadio giovanile sia in zooidi che raggiungevano i 6 mm di
quello adulto, siano in grado di mol- altezza ed erano così trasparenti da
tiplicarsi per via vegetativa. I gruppo mostrare benissimo l’interno. Dap-
di zooidi giovanili creano sotto di lo- prima erano solo singoli esemplari,
ro, direttamente sul substrato roccio- ma nell’arco di poche settimane si
so, uno spesso strato gelatinoso, sul formarono centinaia di questi zooi-
cui bordo erano visibili delle appen- di. In questo caso per la prima volta
dici simili a stoloni, a prima vista si- ho potuto riconoscere con grande
mili a quelli di Symplegma evidenza il sistema di organi delle
brackenhelmi. Queste macchie chia- ascidie di mare, nonché il lungo ret-
re si trovavano sulla massa gelatino- to che estende l’intestino fino all’a-
sa, che aumentava di superficie e as- pertura di uscita. L’intestino, altret-
sumevano la stessa pigmentazione tanto trasparente, mostrava in ma- Una Ectenascidia nexa, con retto vuoto e pieno.
delle ascidie di mare. Alla fine ho os- niera evidente in che lasso di tempo
servato regolarmente come queste le ascidie di mare filtravano dall’ac- dopo il successivo dosaggio di ali-
macchie improvvisamente si orga- qua il nutrimento fluttuante: se la mento. Un’altra specie affascinante
nizzavano, dapprima in piccoli grup- mattina somministro del fitoplancton del medesimo genere curiosamente
pi irregolari di tre, quattro, cinque o verde (soprattutto Dunaliella salina l’ho trovata solo in uno schiumatoio:
più, formando poi dei cerchi e di con- come mangime congelato), questo si Ecteinascidia rubricollis. Questo pic-
seguenza sviluppando tutti una mi- riempiva nel giro di poche ore con colo schiumatoio a controcorrente
nuscola appendice verso il centro, co- una massa verdognola, che si muo- offriva al suo interno una zona con
me se si trattasse di un comando se- veva visibilmente verso l’alto e l’a- una corrente molto laminare e omo-
greto. In quel punto formano la co- pertura del retto. Se invece la matti- genea, prima che l’acqua defluisse
mune apertura di uscita che caratte- na gli zooidi venivano nutriti con una dalla tubazione di uscita. All’inizio
rizza le ascidie di mare sociali. Que- combinazione di mangimi meno co- nel caso delle ascidie di mare si trat-
sti gruppi di zooidi in seguito si sono lorata di verde (vedi più avanti), le tava soltanto di un esemplare, poi di
accresciuti evidenziando una inten- espulsioni delle ascidie di mare era- due, ben presto quattro, e settimane
sa pigmentazione e alla fine mo- no più che altro di color beige o gri- dopo ne contai 17 di color bianco lat-
strando anche lo strato gelatinoso, gie. Se la somministrazione di man- tiginoso e leggermente trasparenti.
che li elevò di circa due millimetri gimi a scopo sperimentale era stata Tutte si erano insediate sul tubo acri-
dal substrato per poi produrre lungo del tutto omessa, gli intestini delle nu- lico dello schiumatoio, cosicché la
i bordi nuovi stoloni. Suppongo che merose e minuscole ascidie di mare sostanza artificiale sostituiva una par-
molte di queste “macchie” pigmenta- rimanevano visibilmente vuoti, per te della loro parete corporea. Questa
te si siano staccate dal substrato per riempirsi nuovamente già poche ore circostanza mi ha consentito delle ri-
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